Business coaching: scopriamo assieme le sue origini

Terza puntata del viaggio di Infoiva, il Quotidiano online delle Partite Iva, nel mondo del Business Coaching, professione che da qualche tempo si sta diffondendo con successo anche in Italia. In collaborazione con il Dott. Giulio Ardenghi, uno dei pochi e qualificati Business Coach italiani.

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Il verbo “to coach” in inglese significa, addestrare, istruire, appare nel 1830-1 a Oxford ed entra poi nel mondo dello sport. Solo verso il 1950, grazie all’apporto di altre discipline (management, marketing, scienze sociali, etc.) assume una configurazione precisa con degli standard operativi.

I primi esempi di business coaching si hanno fra gli Anni ’30 e ’60, quando in grandi imprese americane si forma l’abitudine che i senior manager addestrino e seguano le giovani promesse e, in modo più allargato, quando impiegati con esperienza si dedicano al training dei neoassunti.

Difficile dire quando il business coaching sia arrivato in Italia. Sicuramente al seguito di qualche emerita multinazionale americana. Il primo problema che ha dovuto affrontare è stata l’ostilità verso il cambiamento di molte imprese italiane, che vedono come costo e non come investimento l’affiancamento di un business coach a un proprio manager per creare e sviluppare insieme un business model, per sviluppare nuove competenze atte a comprendere e sfruttare la complessità dei mercati, per accelerare quei processi di cambiamento necessari per restare sul mercato e competere senza inibizioni col resto del mondo.

Inoltre, le varie associazioni di coaching e, soprattutto, le scuole, oltre che contendersi il mercato dei corsi di coaching si sono poco impegnate a dare una definizione unica, precisa e condivisa del coaching.

Così, pur essendo in Italia una disciplina nuova, si è già segmentata in almeno 12 sottocategorie, mentre è riconosciuto in tutto il mondo che usa davvero il coaching che le aree d’interesse sono sostanzialmente 3: life coaching, motivational coaching e business coaching.

Il life coaching agisce col cliente privato affinchè raggiunga i propri personali obiettivi. Il life coach interviene sull’analisi dell’ambiente, delle risorse, delle convinzioni e sui comportamenti del cliente. Insieme tracciano un percorso di sviluppo atto ad arrivare in meta, non si occupa di psicopatologie.
Il motivational coaching in Italia è in mano ai magnifici 3, ovvero a tre grandi professionisti della motivazione di rottura, dell’exploit. Hanno modellato maestri e guru americani e svolgono un importante ruolo, oltre che di diffusione del coaching, di rottura di schemi cementati, sclerotizzati, infondendo fiducia in sé e autostima a professionisti, ma anche a un pubblico generico. Lavorano con gruppi anche numerosi.
Il business coaching, come già chiarito, agisce in ambito professionale, è orientato al raggiungimento di obiettivi misurabili e interviene, per sintesi, in situazioni che necessitano trasformazioni veloci e durature.

Dott. Giulio ARDENGHI

http://www.businesscoachingefficace.com/