I bandi di finanza agevolata: invito alla lettura per evitare sorprese

I bandi di finanza agevolata sono pubblicati sui bollettini ufficiali delle istituzioni governative emittenti e presentano una serie di condizioni che devono essere analizzate attentamente dall’impresa che intende presentare domanda di partecipazione.

I punti principali di un bando di finanza agevolata riguardano le imprese beneficiarie del contributo, la data di scadenza del bando, le risorse stanziate dall‘istituzione governativa emittente e l’importo degli investimenti ammessi.
Le imprese beneficiarie del contributo sono identificate dal codice attività ISTAT.

Se un’impresa intende partecipare a un bando di finanza agevolata deve verificare che il codice attività ISTAT presente sulla visura camerale rientri in uno dei settori delle attività economiche contemplati dal bando.

Nella maggior parte dei casi, i bandi di finanza agevolata considerano come determinante il codice attività ISTAT principale, che è indicato con una “P” nella visura camerale.

In alcuni casi, invece, è richiesto che almeno uno dei codici ISTAT indicati nella visura camerale rientri nei settori previsti dal bando. In questi casi, quindi, l’istituzione emittente intende ampliare la platea dei potenziali partecipanti.
Le risorse stanziate corrispondono alle somme destinate alle imprese ammesse al bando e finanziate.

I bandi possono avere una data di scadenza, entro la quale è necessario presentare la domanda di partecipazione, oppure possono essere sempre aperti; in quest’ultimo caso, la chiusura del bando è determinata dall’esaurimento delle risorse stanziate.

L’importo degli investimenti ammessi rappresenta il valore dei costi che l’impresa ammessa al bando e finanziata deve sostenere per poter ottenere il contributo.

Conoscere bene i meccanismi di funzionamento di un bando è essenziale per poter valutare la convenienza o meno a presentare domanda, visto che l’ottenimento del contributo non è cosa certa ma probabilistica.

Il risultato del rapporto, tra le risorse stanziate dall’istituzione governativa emittente e l‘importo del contributo che sarà concesso a ogni potenziale beneficiario, indica il numero massimo di imprese che potranno rientrare in graduatoria e vedere agevolato il loro investimento. Se il valore è basso allora anche la probabilità di ottenere il contributo è bassa.

Infatti, un’alta percentuale del contributo sugli investimenti ammessi, se da un lato porta molte imprese a presentare domanda, dall’altro lato riduce il numero di imprese che potranno ottenere il contributo.

Dott. Giovanni DE LORENZI | g.delorenzi[at]infoiva.it | www.gdlstudio.it | Padova

Padovano, classe ’73, laurea in Discipline Economiche e Sociali e master in Economics presso l’Università Bocconi di Milano. Prima dell’esame di abilitazione all’esercizio della professione di Dottore Commercialista ha lavorato come analista dei processi informativi bancari. Attualmente collabora con la società Advance Group Srl per la consulenza nel campo della finanza agevolata e con la società AD Soluzioni Avanzate Srl per la consulenza nel campo dell’informatizzazione dei processi aziendali. Iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Padova e al Registro dei Revisori dei Conti dal 2007 è titolare dello studio GDL Studio, che fornisce attività di consulenza in campo fiscale, dei processi informativi e dell’organizzazione aziendale e della finanza agevolata.