Cambio ai vertici del Consiglio Nazionale degli Architetti

Il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori ha da poco eletto il suo nuovo presidente, si tratta di Leopoldo Freyrie. Il suo entourage sarà composto da Giorgio Cacciaguerra (Udine), Pasquale Caprio (Salerno), Matteo Capuani (Frosinone), Simone Cola (Sondrio), Ferruccio Favaron (Lecco), Pasquale Felicetti (Pescara), Massimo Gallione (Novara), Raffaello Frasca (Palermo), Franco Frison (Belluno), Salvatore La Mendola (Agrigento), Alessandro Marata (Bologna), Paolo Pisciotta (Napoli), Domenico Podestà (Genova) e dall’architetto junior Luisa Borinato (Vicenza).

Nel discorso di insediamento, il neoeletto presidente ha tirato un bilancio sulla situazione professionale: “La grave crisi economica che ha investito il nostro Paese ha duramente colpito gli architetti italiani, aggravando le conseguenze di un mercato già asfittico, sovraccarico di burocrazia e afflitto dalla carenza di regole che garantiscano scelte meritocratiche. La politica continua a non cogliere il legame molto stretto che lega il superamento della crisi alla piena valorizzazione del contributo di idee e di iniziativa delle professioni intellettuali, che sono il motore dell’innovazione, dell’economia, dei valori della comunità e dell’ambiente”.

Freyrie ha inoltre espresso polemiche circa la mancata realizzazione di riforme necessaria per una reale ripresa prospettando per il futuro di attivare piattaforme informatiche che semplifichino e velocizzino il rapporto con la P.a; attivare forme societarie che permettano di fruire dei benefici fiscali; intraprendere le necessarie azioni perché gli enti pubblici affrontino e risolvano il gravissimo problema dei debiti nei confronti degli architetti; creare, infine, un’agenzia di promozione degli architetti italiani nel mondo.

Il presidente ha infine lanciato un piccolo esame di coscienza per riscoprire i veri valori dell’architettura al servizio del cittadino: “L’architettura deve tornare ad assumere il suo naturale valore etico al servizio della società. Gli architetti italiani devono poter contribuire allo sviluppo civile del Paese interpretando, e ritrasmettendole nei loro progetti, le esigenze dei cittadini, sempre più consapevoli dell’importanza dell’architettura e dell’ambiente per la vita quotidiana. Siamo pronti promuovere un grande progetto per il Paese“.