Proposta di legge: Indennità del 50% per lavoratori in difficoltà che avviano una nuova impresa

Proposta di legge: Indennità del 50% per lavoratori in diccioltà che avviano una nuova impresa

Proposta di legge: Indennità del 50% per lavoratori in diccioltà che avviano una nuova impresaNei giorni scorsi è stata presentata in commissione Lavoro, una proposta di legge che prevede che i lavoratori che fruiscono di specifici trattamenti di sostegno al reddito e che intendano avviare una nuova attività d’impresa, potranno godere di un’indennità pari al 50% dell’importo del trattamento di cui sono titolari. Il testo è già stato approvato dalla Camera e ora è sottoposto all’esame del Senato.

Si tratta di una sorta di “esperimento” da applicare per 2 anni al fine di darne una valutazione prima di confermarla a tempo indeterminato. La misura si rivolge ai lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali, in particolare indennità ordinaria di disoccupazione non agricola, con requisiti normali o ridotti; trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria; trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria, di mobilità e di disoccupazione speciale in deroga; contratti di solidarietà stipulati con società non incluse nell’ambito di applicazione della disciplina della Cigs. I lavoratori interessati potranno avviare un’attività in proprio percependo, un’indennità pari al 50% dell’ammontare ordinario, con contribuzione figurativa del 50%, in sostituzione a quanto spetterebbe loro ordinariamente. Si potrà usufruire de beneficio erogato dall’Inps per 18 mesi.

Lo scopo di tale misura è di incentivare l’avvio di nuove imprese da parte di lavoratori, garantendo una fonte di reddito minima. Atri benefici sono: accesso a finanziamenti bancari garantiti dai fondi speciali antiusura, oltre che a un regime fiscale agevolato e a procedure amministrative semplificate in materia di sicurezza e di tutela ambientale e l’esonero dal versamento dei contributi obbligatori qualora nell’impresa siano assunti dipendenti con ammortizzatori sociali.

Mirko Zago