Riforma della Giutizia: il Cnf è d’accordo sulla separazione delle carriere

Riforma della Giutizia: il Cnf è d'accordo alla separazione delle carriere

Riforma della Giutizia: il Cnf è d'accordo alla separazione delle carriere“Siamo per l’uguaglianza delle parti nel processo, che chi ha esperienza del processo penale coniuga con la separazione delle carriere. Peraltro la riforma, al di là delle posizioni ideologiche contrapposte, ribadisce che i giudici costituiscono un ordine autonomo e indipendente e che le norme dell’ordinamento giudiziario assicurano l’indipendenza e l’autonomia dell’ufficio del pubblico ministero. Altri capitoli della riforma dovranno essere affrontati in modo approfondito dal Cnf, come la configurazione dell’azione penale, che comunque rimane obbligatoria; così pure per l’autonomia della polizia giudiziaria, che così come espressa risulta eccessiva rispetto al ruolo del pm. Quanto alla disciplina della responsabilità civile dei magistrati, riteniamo che debba essere disciplinata tenendo conto della delicatezza della funzione, che non può essere equiparata a quella degli altri dipendenti dello stato” – questa la posizione del Cnf resa chiara in un’audizione alle commissioni riunite affari costituzionali e giustizia sulle proposte di modifica del titolo IV della Costituzione.

Guido Alpa, presidente del Cnf ha poi ribadito: “Ogni riforma di grande respiro costituzionale deve essere ampiamente ponderata” – proseguendo – “la parità tra accusa e difesa si coniuga con la separazione delle carriere“. Alpa ha inoltre espresso alcune perplessità su altri passaggi del disegno di legge, come quello che prefigura una “costituzionalizzazione della magistratura onoraria”, ed ha richiamato la necessità di fissare in maniera “inequivoca” la inamovibilità dei giudici, “presidio della loro autonomia e indipendenza”.

Concludendo, Alpa ha aggiunto che “quanto all’autonomia e alla indipendenza dell’avvocatura,  non può essere considerata con le stesse modalità dell’ordine magistratuale (perché gli avvocati non sono dipendenti dallo stato), la riforma potrebbe prendere in considerazione la menzione dell’Avvocatura nel testo costituzionale senza che ciò implichi la soppressione del già esistente riconoscimento“.

Il consigliere segretario del Cnf ha detto in merito che “Occorre sottolineare come qualsiasi riforma volta a rafforzare la parità tra accusa e difesa sarebbe monca senza la riforma professionale forense, che punta a una maggiore qualificazione dell’avvocatura. La proposta di legge ora langue in commissione giustizia ed è urgente rimetterla all’ordine del giorno“.