Le imprese liguri in ginocchio chiedono l’intervento del governo

La calma dopo la tempesta non porta buone notizie.

La Liguria è stata pesantemente colpita dalle piogge dei giorni scorsi, che hanno causato l’esondazione del fiume Magra in provincia di La Spezia, colpendo in particolare i comuni di Brugnato, Borghetto Vara, Cinque Terre, Arcola, Fiumaretta, Ameglia e Follo.

Dopo le vittime, ora si contano i danni.
Alfredo Toti, presidente di Confartigianato La Spezia e vicepresidente di Confartigianato Liguria, non ha ancora i dati definitivi, ma il bilancio sarà sicuramente pesantissimo. Si sa già, comunque, che sono stati colpiti gravemente il cantiere navale dell’Intermarine e il caseificio di Brugnato ma si teme che quello che sembra un bollettino di guerra sarà nelle prossime ore aggiornato con altre brutte notizie.

Toti definisce ciò che è accaduto “una catastrofe, che, a memoria di spezzino, non si era mai vista nella nostra provincia” e teme che a pagare lo scotto finale saranno soprattutto le medie e piccole imprese artigiane, che si trovavano già in condizioni precarie a causa della crisi.

Giuseppe Menchelli, direttore di Confartigianato La Spezia, chiede l’intervento immediato, e concreto, delle istituzioni, facendo presente che “le imprese del nostro territorio sono ancora in attesa dei contributi stanziati per i danni dell’alluvione del 2009. Bisogna agire e in fretta, se si abbandonano le piccole imprese, muore il tessuto produttivo del territorio”.

La Camera di Commercio della Spezia ha già predisposto un fondo di garanzia a rotazione di 100mila euro per le imprese danneggiate. Confartigianato La Spezia assicura l’intervento di Eblig (Ente bilaterale ligure per l’artigianato) e di ConfartLiguria (Consorzio di garanzia della Regione Liguria).

Vera Moretti