Sciopero dei penalisti, aule vuote per una settimana

L’udienza è sospesa… anzi, tolta per un’intera settimana. Questa.

La ragione è l‘ondata di scioperi che ha travolto i professionisti delle aule legali, i penalisti, che hanno deciso di astenersi dalle loro cause fino a quando non verrà stabilito un intervento decisivo in merito alla questione della riforma forense.

Diverse sono state le dichiarazioni da parte dei promotori e dei sostenitori, riportati dai maggiori media del settore.

La gravità dell’attacco in corso alla funzione difensiva” e il sollecito al nuovo governo – e comunque alla politica – che siano più “rispettose del fondamentale principio di indipendenza dell’avvocatura oltre che la ripresa del dibattito sulla riforma costituzionale della giustizia “ sono le ragioni principi delle giornate di sciopero cominciate ieri, con la prima di due manifestazioni nazionali.

Si è tenuta a Verona, dall’Ucpi ha indetto subito una replica, a Roma, giovedì 17 novembre, mentre le Camere penali territoriali terranno pubbliche assemblee aperte ai cittadini.

Spiega l’Unione delle Camere Penali: “Il diritto alla difesa è uno dei diritti primari della persona sanciti dalla Costituzione”, e ad oggi sono stati diversi i casi di violazione, alla ritardata iscrizione nel registro degli indagati, “al ”frequente e illegale” ascolto delle comunicazioni tra il difensore e il suo assistito” e “si moltiplicano le situazioni in cui gli avvocati vengono incriminati per scelte difensive che il pubblico ministero non ritiene in linea con l’interesse dei loro assistiti”.

Cosa chiede l’Unione delle Camere Penali? L’”approvazione, senza alcun ulteriore arretramento che finirebbe per neutralizzarne gli effetti della riforma forense; riforma le cui indicazioni ‘vengono radicalmente messe in discussione dalle norme introdotte nella legge di stabilità che lascia intravedere una liberalizzazione selvaggia, una assurda e incostituzionale delegificazione delle norme relative all’ordinamento professionale degli avvocati, e infine la mercificazione della professione forense attraverso l’introduzione di società professionali controllate da soci di capitale non professionisti”.

Paola Perfetti