Elsa Fornero dalla parte delle donne

di Vera MORETTI

Il Ministro del Lavoro Elsa Fornero pensa all’occupazione femminile e al dualisrmo nord-sud, in vista della prossima riforma del lavoro, che dovrebbe prevedere “sgravi fiscali e migliori servizi anche nel settore della formazione, da finanziare anche con il Fondo sociale europeo“.

Arriverà a fine marzo la riforma da tutti attesa, che, a quanto pare, si rivolgerà in particolar modo a giovani, donne e anziani e che sarà frutto di una tavola rotonda con le parti sociali.

L’attenzione è posta in primo luogo sul riordino dei contratti di lavoro, colpevoli, con le troppe tipologie ora presenti, di aver creato, più che flessibilità, molta precarietà.
Inoltre, il progetto di un mercato del lavoro dinamico non potrà prescindere da un nuovo sistema di ammortizzatori sociali, basilari quindi all’interno della riforma.

Le donne sono, in questo momento, “oggetto di studio” per i cambiamenti che verranno, perché, se ora la loro presenza nei cda delle società quotate è più bassa della media europea, “le cose cambieranno e anche rapidamente“.
Ma il problema dell’occupazione femminile non riguarda solo “le alte sfere”, perché, anche in questo caso, l’Italia è fanalino di coda in quando a percentuale di donne lavoratrici, l’8% contro una media europea del 12,5%, con un notevole divario tra nord e sud.

Ma, anche qui, sembra che si stia per arrivare ad una svolta, poiché “grazie a un’iniziativa trasversale delle forze politiche ed alla mobilitazione delle organizzazioni il Parlamento ha approvato una legge che porterà rapidamente le donne a rappresentare il 20% nei board e molto rapidamente un terzo e sono fiduciosa che le società la rispetteranno“.

Per quanto riguarda il problema, scottante e, ahimè, sempre attuale, della disoccupazione, il Ministro ha dichiarato: “Se facciamo i sussidi per la disoccupazione, non abbiamo bisogno della cassa integrazione straordinaria. Penso che abbiamo un problema di esclusione per quanto riguarda gli ammortizzatori. Alcune categorie sono completamente escluse dall’accesso a qualcosa che è sostegno al reddito. Il nostro primo principio è l’universalismo, dobbiamo farlo a parità di risorse e di costi, per questo stiamo andando con il lanternino per vedere la redistribuzione delle risorse“.

La cassa integrazione ordinaria, invece, va rafforzata “entro certi limiti” mentre quella straordinaria “va considerata per le riorganizzazioni, le ristrutturazioni e le soluzioni di crisi, per un periodo di tempo definito“.

Cruciale, per poter continuare su questa linea, sarà l’incontro previsto per lunedì con le parti sociali, per mettere altri importanti tasselli a costituzione della riforma, complessa ma vitale per l’Italia.