Le libere professioni e la troppa burocrazia

di Vera MORETTI

E’ stata presentata a Roma l’indagine Sulle funzioni pubbliche e sussidiarie delle libere professioni, effettuata dalla Fondazione Magna Carta insieme all’associazione Amici di Marco Biagi e curata dal professor Luca Antonini docente di diritto costituzionale all’Università di Padova.

Un argomento che sta a cuore ad Antonini è il peso della burocrazia che schiaccia proprio chi, tra i liberi professionisti, rispetta le regole, mentre chi le ignora spesso non viene neppure individuato.
A questo proposito, una delle possibili evoluzioni delle funzioni svolte in sussidiarietà dalle professioni potrebbe riguardare i consulenti del lavoro, “prevedendo che la compensazione tra i crediti e i debiti accumulati con la pubblica amministrazione possa essere certificata dai consulenti del lavoro“.

Anche Marina Calderone, intervenuta nella sede della Fondazione Magna Carta, ha voluto intervenire, definendo il rapporto presentato come “la rappresentazione coraggiosa e consapevole di quella che è oggi l’attività e il mondo delle professioni ordinistiche italiane. Nell’affrontare il tema della sussidiaretà, quindi del servizio allo Stato svolto dalle professioni italiane, c’è anche la consapevolezza che, all’interno di quello che è oggi il contesto dello Stato, non si potrebbero garantire i diritti dei cittadini se non ci fosse un ‘esercito’ di 2 milioni e 300mila professionisti che svolge una funzione di ausilio allo Stato“.

La realizzazione del rapporto è importante, per Calderone, perché, oltre alle funzioni di sussidiarietà svolte dalle professioni, esso contiene anche un messaggio positivo che riguarda le professioni e la loro disponibilità ad assumersi responsabilità nuove e di impegno verso i cittadini.