Foggia si unisce al patto anti-evasione

Un altro comune pugliese ha aderito al patto anti-evasione con l’Agenzia delle Entrate. Dopo Bari, Barletta, Brindisi e Taranto, anche Foggia ha stipulato a Palazzo di Città l’accordo che regola la partecipazione delle amministrazioni municipali all’attività di accertamento dei tributi erariali. Aldo Polito, direttore regionale delle Entrate, e il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, hanno firmato il protocollo d’intesa che segna l’avvio di una collaborazione a tutto campo per recuperare l’evasione e contrastare l’illegalità.

Puntiamo a creare sinergie con gli enti territoriali e abbiamo stabilito, nell’ultimo anno, partnership significative in tutta la regione. Grazie alla cooperazione inter-amministrativa rafforzeremo la capacità di accertamento e renderemo disponibili per i cittadini foggiani risorse utili al finanziamento dei servizi e alla coesione sociale” – ha dichiarato il direttore Polito.
Per il sindaco Gianni Mongelli: “Questo accordo dimostra come le sinergie istituzionali possano concretizzarsi in azioni dirette volte all’interesse della comunità. In questo particolare momento storico, la lotta all’evasione rappresenta un elemento di equità e giustizia sociale a cui le amministrazioni non possono sottrarsi. Inoltre, una più incisiva azione volta a un maggiore recupero delle risorse è per gli enti, e quindi per la cittadinanza, un fattore di estrema importanza”.

I due enti si impegnano, dunque, a svolgere attività di indagine congiunta, da effettuare attraverso lo scambio di informazioni e l’incrocio di dati, per incrementare l’efficacia dei controlli sui fenomeni evasivi. La collaborazione viaggerà sul canale telematico e si realizzerà, in concreto, mediante l’invio da parte del Comune di “segnalazioni qualificate”, ovvero notizie e circostanze in grado di rivelare, con chiarezza e precisione, comportamenti dei cittadini mirati ad evadere le imposte. I due Enti effettueranno, inoltre, l’analisi congiunta della realtà socio-economica locale, abbinata a percorsi formativi specialistici rivolti ai funzionari del Comune. L’Ente locale, secondo quanto previsto dalla legge (d.l. n. 138/2011), incasserà il 100% delle somme recuperate grazie alla segnalazione inviata all’Agenzia delle Entrate. Il patto anti-evasione si applica a tutti i settori di attività del Comune dai quali possono emergere indizi di capacità contributiva, come ad esempio: commercio e professioni, urbanistica e territorio, edilizia, residenze all’estero, beni di lusso la cui disponibilità non trova conferma nei redditi dichiarati.