Assunzioni in calo nel terzo trimestre, cresce la richiesta nell’alimentare e fra gli insegnanti

Se la crisi continua a “mordere” il mercato del lavoro, ad alcune professioni i mesi estivi potrebbero portare un incremento delle opportunità di assunzione. Parliamo degli specialisti della formazione e della ricerca, degli operai specializzati e conduttori di impianti nell’industria alimentare, dei tecnici della sanità e dei servizi sociali. Per effetto della stagionalità o per specifici processi di riorganizzazione in atto nelle imprese, la richiesta di questi profili professionali risulta infatti in sensibile aumento rispetto al trimestre precedente, consentendo loro di scalare diversi gradini di una ipotetica graduatoria delle professioni più richieste dal sistema imprenditoriale per i mesi di luglio-settembre. In termini assoluti, tuttavia, Cuochi, camerieri e le altre professioni dei servizi turistici risultano ancora una volta i più ricercati, sebbene anche per queste professioni si profili un rallentamento della domanda rispetto al II trimestre 2012, verosimilmente spiegabile con l’inizio della stagione turistica nel trimestre precedente, quando viene di conseguenza effettuata gran parte delle assunzioni.

 

La fotografia scattata dalla consueta indagine trimestrale del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, delinea comunque un’ulteriore riduzione delle assunzioni previste per il III trimestre dell’anno: 159mila i posti di lavoro messi a disposizione dalle imprese (3.800 in meno dell’analogo trimestre 2011 e 69mila in meno rispetto al II trimestre 2012), di cui 88mila non stagionali e quasi 71mila stagionali, con un saldo negativo tra entrate e uscite complessivamente previste pari a 50.130 dipendenti.

 

Le professioni più richieste

La forte contrazione delle assunzioni previste tra il 2° e il 3° trimestre dell’anno non determina un identico andamento in tutte le professioni; queste dipendono infatti, in via prioritaria, da tre aspetti: la composizione settoriale delle assunzioni totali (l’industria, ad esempio, assume strutturalmente un maggior numero di figure operaie rispetto ai servizi), il carattere di stagionalità o meno delle assunzioni (quelle stagionali riguardando soprattutto figure legate all’attività turistica e alle lavorazioni alimentari) e le specifiche esigenze delle imprese, dettate, ad esempio, dai processi di riorganizzazione, innovazione, o, più di frequente, dal potenziamento di specifiche attività o aree aziendali. E’ quest’ultimo con ogni probabilità il motivo dell’incremento delle assunzioni previste per le professioni della formazione e della ricerca (5.600 le entrate complessivamente previste per docenti dei diversi ordini di scuole e per specialisti della formazione e della ricerca, cui si aggiungono 900 insegnanti della formazione professionale), il cui aumento è dovuto alla ripresa autunnale delle attività scolastiche e formative. Vi sono poi le professioni operaie dell’industria alimentare, anche queste fortemente legate alla stagionalità (oltre 7mila le entrate previste nel trimestre estivo), nonché i tecnici della sanità e dei servizi sociali (che, con più di 3.500 assunzioni previste, salgono di 8 posizioni nella classifica delle professioni più richieste).

Un secondo gruppo di professioni presenta, al contrario, variazioni congiunturali negative delle assunzioni, ma in misura inferiore alla media, cosicché la loro quota sul totale risulta in aumento. Le più importanti tra esse, per numero di assunzioni, sono le professioni dei commessi e altro personale qualificato di negozi ed esercizi all’ingrosso (oltre 10mila le entrate nel loro complesso), il personale di segreteria e dei servizi generali (oltre 7.700 assunzioni), gli operatori dell’assistenza sociale (domiciliare o in istituzioni, circa 5mila) e i commessi e altro personale qualificato della grande distribuzione (circa 5mila).

Altre professioni, infine, presentano riduzioni più accentuate della media, o per la stagionalità negativa, o per ragioni di natura economica; di queste si riduce quindi anche la quota sul totale delle assunzioni. Tra esse, per citare le più numerose, sono compresi cuochi, camerieri e simili (cui comunque le imprese destinano oltre 37mila entrate previste tra luglio e settembre), il personale non qualificato dei servizi di pulizia e alla persona (16mila), gli addetti all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza della clientela (quasi 6mila), i conduttori di mezzi di trasporto (circa 5mila), i tecnici informatici, in campo ingegneristico e della produzione (3.500), i tecnici amministrativi, finanziari e bancari (3.500).

Dal punto di vista dei “grandi gruppi”, le professioni più penalizzate, complessivamente, saranno quelle di livello intermedio (sia impiegatizie, sia qualificate del commercio e dei servizi) assieme a quelle non qualificate, con una riduzione media che si avvicina al 40% in entrambi i casi ed un numero complessivo di entrate, rispettivamente, pari a 79mila e a 23mila unità. Meno sfavorite saranno invece le professioni dirigenziali, tecniche, intellettuali e di alta specializzazione (quasi 24mila le entrate), con una riduzione nell’ordine del 20%, dimezzata quindi, per intensità, rispetto a quella che si prevede per le professioni di livello intermedio e per quelle non qualificate. Le uniche professioni in aumento, pari al +2,4%, sono quelle relative agli operai specializzati e conduttori di impianti, grazie a quasi 33mila assunzioni previste nel trimestre.

Tra queste ultime, si conferma elevata la domanda di operai specializzati nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche, sia all’interno dello stesso settore della meccatronica, sia in altri settori (circa 6.700 assunzioni programmate tra luglio e settembre). Tuttavia, Nel 26,3% dei casi (corrispondenti a quasi 1.800 entrate) le imprese segnalano difficoltà di reperimento, per lo più legate alla preparazione e alle competenze dei candidati. Alcuni problemi si rilevano poi anche nel caso delle professioni della sanità e dei servizi socio-assistenziali (8.500 richieste in totale, il 19,8% delle quali di difficile reperimento) e degli ingegneri e tecnici informatici (oltre 1.300 “introvabili” su 4.700 assunzioni previste nel trimestre).

 

Giovani: un terzo delle entrate è per loro

Per il 3° trimestre le imprese assegnano ai giovani fino a 29 anni, tra il personale da assumere, una quota del 32,7% del totale, un punto percentuale in più rispetto al trimestre scorso.

Questo incremento, in termini relativi, delle opportunità per i giovani si avrà però solo nel settore dei servizi, dove nel corso del trimestre il ricambio, sia pure parziale, della popolazione lavorativa, si accompagnerà anche a un maggiore “ringiovanimento” dei lavoratori in ingresso, la cui quota di giovani potrà infatti accrescersi di quasi 3 punti, dal 32 al 34,7%. Nell’industria, invece, la quota dei giovani presenterà una leggera contrazione (dal 29,8 al 26,8%). A salire i gradini della graduatoria delle professioni sono soprattutto docenti, insegnanti e ricercatori,  operai dell’industria alimentare e tecnici del marketing; altre professioni in ascesa, interessanti per numero di assunzioni, sono quelle degli operai metalmeccanici, del personale di segreteria, e dei commessi della grande distribuzione; mantengono la posizione cuochi, camerieri e simili e i commessi di negozi e di esercizi all’ingrosso; tra le professioni che perdono quota si segnalano soprattutto quelle dei servizi di sicurezza, degli addetti alla logistica, dei servizi di pulizia e dei tecnici amministrativi e finanziari.

 

Donne: in aumento di 3 punti percentuali la richiesta

Nel 3° trimestre le imprese assegnano alle assunzioni di personale femminile una quota sul totale pari al 21,4%, superiore di 3 punti a quella del trimestre precedente.

Tra i comparti industriali, solo nel “sistema moda” le posizioni per le quali prevale l’orientamento ad avvalersi di personale femminile superano un terzo del totale delle assunzioni, toccando il 36%, mentre sono appena il 3,3% nelle costruzioni; nei servizi si raggiunge, o si supera, il 30%, tra i comparti con maggiori assunzioni, in quelli socio-assistenziali, dell’istruzione e della formazione, nei servizi operativi alle imprese e alle persone e in quelli attinenti agli studi professionali.