I commercialisti insorgono e minacciano clamorose proteste

L’Assemblea dei presidenti degli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, aperta quest’anno anche ai vice presidenti, ha approvato la richiesta della mozione per tentare finalmente di trovare una soluzione alla situazione di incertezza fiscale. Altrimenti, la categoria potrebbe valutare forme di protesta anche clamorose.

“Un provvedimento normativo  – si legge nel documento inviato a Governo e Parlamento – che consenta di superare definitivamente questa interminabile stagione di ritardi nel rilascio da parte delle Istituzioni preposte della modulistica e dei software necessari, nonché di conseguenti proroghe più o meno tempestive e comunque negative per la credibilità stessa del sistema”.

“Anche quest’anno, forse più ancora degli anni precedenti, gli adempimenti fiscali si sono svolti e si stanno svolgendo in un clima di incertezza assoluta per i contribuenti e per tutti i professionisti che li assistono nei rapporti con il Fisco. Questa situazione è inaccettabile ed indegna di un Paese civile. Bisogna passare da un sistema di scadenze fisse solo nella forma ad un impianto disciplinare che renda fisso il tempo che intercorre tra la data ultima di rilascio di tutti gli strumenti applicativi e interpretativi, necessari all’effettuazione dell’adempimento, e la data dell’adempimento stesso”.

Si tratta di una proposta avanzata dal Consiglio nazionale già negli scorsi anni e ribadita “oggi con fermezza accresciuta da una esasperazione che potrebbe legittimare persino la valutazione di iniziative di protesta anche clamorose, quale la sospensione del servizio alla clientela”.

L’assemblea odierna, tradizionale appuntamento che ha all’ordine del giorno il bilancio consuntivo dell’anno precedente, è l’ultima del mandato 2008-2012, in vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale che si terranno il prossimo autunno. L’incontro, quindi, è stato anche l’occasione per fare il punto sulle attività del semestre precedente, sullo stato di avanzamento degli obiettivi di mandato e sulle criticità emerse.

Prima di tutto il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Claudio Siciliotti, ha affermato nella relazione di apertura di “voler raccogliere le sollecitazioni arrivate da questa Assemblea, ritenendo giusto, a partire dal prossimo anno, di dare la possibilità di approvare il bilancio a quei soggetti che pagano la quota”.

“Rispetto all’Assemblea dei presidenti di gennaio – ha poi continuato Siciliotti –, quando erano state registrate due battute d’arresto rispetto al collegio sindacale e alle società tra professionisti, ore le cose sono migliorate significativamente. Le spa, infatti, hanno sempre il collegio sindacale mentre la quota di partecipazione e il diritto di voto del socio non professionista nelle stp non possono eccedere di un terzo”.

Il presidente dei commercialisti ha poi parlato del protocollo di intesa con l’Agenzia delle Entrate per la creazione di un Cup professionisti che presumibilmente diventerà operativo il prossimo autunno.

“Il sondaggio predisposto dall’Istituto di ricerca dei commercialisti – ha affermato il presidente –, inviato a tutti gli Ordini territoriali per mappare le priorità degli iscritti tra i servizi che potranno essere oggetto di prenotazione tramite il futuro servizio Cup, sta dando buoni frutti. Sono circa diecimila, infatti, le risposte arrivate. Si tratta di un campione estremamente elevato e significativo di grande utilità per realizzare davvero un accordo che vada nella direzione delle richieste dei colleghi”.

In chiusura della relazione, Siciliotti ha volto uno sguardo al futuro, elencando quei temi che verranno sviluppati “al fine di porre le basi di una professione che cambia in un mondo globalizzato che, a sua volta, muta in modo repentino e irreversibile, con conseguenze anche sulla nostra professione: la specializzazione per distinguersi e non estinguersi, l’integrazione degli studi e la rete del valore, la sburocratizzazione della professione a partire dall’antiriciclaggio, diventare sempre più opinion maker sui temi economico-sociali, una maggiore organizzazione interna e coordinamento centro-periferia, la produzione di servizi utili alla quotidianità operativa dei colleghi. I commercialisti – ha concluso il presidente – sono sempre avanti nel segnalare i temi che questo Paese deve affrontare. Oggi il Governo è alle prese con la spending review, ma già da anni noi parliamo di revisione della spesa e di tagli alla spesa pubblica”.