Affitti ribassati per i negozianti padovani

In tempi di crisi, a pesare sono anche, se non soprattutto, gli affitti che i negozianti delle vie del centro storico devono sostenere.
Ciò che, prima che questo periodo difficile cominciasse, sembrava abbordabile, ora non lo è più e pesa pesantemente nelle tasche dei commercianti.

Per questo movito, è successo che a Padova, già dalla primavera scorsa, era partita un’iniziativa chiamata “Caro affitti in centro storico” con l’obiettivo di sgonfiare le cifre dei contratti di locazione dei negozi più centrali.

L’idea è stata lanciata da Ascom Confcommercio della città veneta, per andare incontro ai commercianti, messi in ginocchio da una crisi che non accenna a calare.

Patrizio Bertin, vicepresidente provinciale Ascom, nonché referente per il centro storico cittadino, ha spiegato così l’iniziativa: “L’idea è partita da una semplice constatazione susseguente alle numerose richieste di aiuto che pervenivano (e pervengono) in associazione: tanti negozi non ce la facevano (e non ce la fanno) più a pagare i canoni mensili. Per cui: o si riusciva (e si riesce) a rimodulare il valore del canone ottenendo dal proprietario uno sconto o quel negozio era (ed è) destinato a chiudere”.

Da quella che sembrava una semplice provocazione, destinata a fare rumore ma niente di più, è arrivato, lo scorso giugno, la notizia del primo contratto ribassato.
E da quel primo episodio, ora sono molti gli esercizi che possono usufruire di uno sconto che, se nella maggior parte dei casi raggiunge il 20%, in alcuni arriva anche al 40.

Qualcosa di buono, dunque, c’è, anche se la rimodulazione degli affitti altro non è che l’ulteriore prova che la crisi è ancora concretamente presente.

Anche se esiste uno zoccolo duro di proprietari di immobili che non demordono e rifiutano le richieste di Ascom, convinti che “bene o male, presto o tardi, qualcuno che decide di sborsare il canone richiesto si troverà”.

Vera MORETTI