Il Festival di Sanremo visto con gli occhi dell’economia

di Davide PASSONI

Perché Sanremo è Sanremo, anche per l’economia. Passateci l’attacco poco originale, ma nella settimana in cui l’Italia lascia da parte le schermaglie della campagna elettorale e si mette davanti alla tv a godersi il Festival, noi di Infoiva non potevamo non cercare di capire che cosa significa la kermesse canora per la città ligure in termini economici.

Dietro al sipario del Teatro Ariston, infatti, ci sono tutto un mondo e un indotto che ruotano intorno al Festival e che hanno ricadute sul tessuto produttivo ed economico di Sanremo; in alcuni casi si tratta di un ritorno immediato, ma per lo più la kermesse canora ha effetti a medio termine sulla vita imprenditoriale della città. I settori che più rapidamente risentono dei benefici portati in Riviera dal carrozzone del Festival sono quello alberghiero e della ristorazione; per gli altri, che esista o no il Festival della Canzone Italiana, nell’immediato cambia assai poco.

Ma il Festival è anche un’occasione di business per il mercato discografico italiano. Se a farla da padrone sono sempre di più le major internazionali e se internet ha cambiato radicalmente il modo di creare, fruire e vendere musica, resta comunque il fatto che etichette indipendenti, studi di registrazione, agenti rappresentano tante sfaccettature del lato business della musica, quello che spesso passa in secondo piano rispetto al lato artistico.

Siccome però a noi di Infoiva dell’arte interessa poco ma preferiamo concentrarci sul business, ecco che questa settimana faremo quattro passi (metaforicamente…) in Riviera a sondare gli umori di imprenditori, commercianti, ristoratori. Per scoprire se Sanremo è veramente Sanremo anche per chi lavora e produce sul territorio.