Tra La Perla e Calzedonia spunta SMS Finance SA

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Sembrava fatta, e invece i giochi sono stati rimandati al 4 giugno, giorno in cui avrà luogo l’asta per l’acquisizione di La Perla.

Come era accaduto qualche settimana fa per Richard Ginori, “salvato” da Gucci, anche per La Perla si stava profilando all’orizzonte un salvataggio “all’italiana” da parte di Calzedonia, ma, sul più bello, è stata depositata al Tribunale di Bologna un’offerta di 100 milioni di euro da parte del fondo lussemburghese SMS Finance SA di Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb.

Il gruppo veronese, che fino ad un attimo prima era l’unico potenziale compratore, non ha potuto fare nulla di fronte ad un gesto simile, che, per importo, è di poco sotto all’intero fatturato annuo della società, pari a 107 milioni e vale il doppio di quanto ha pagato nel 2007 il fondo americano Jh Partners.

L’accordo raggiunto nei giorni precedenti all’udienza tra Calzedonia e i sindacati prevedeva, e, per quanto si sa, prevede tutt’ora, un’offerta di 70 milioni di euro, la creazione di una newco, in grado di riassorbire 437 dei 599 dipendenti bolognesi, la cassa integrazione di un anno per i 149 lavoratori rimanenti e l’incentivo all’esodo.

Ma, nonostante i termini di questa intesa piacessero a tutti, la cifra messa a disposizione dal fondo non è da sottovalutare, poiché sembra venir meglio incontro alle banche, che reclamano il pagamento di 50 milioni di euro, 20 milioni gli altri creditori.

Il fondo controlla già oggi una decina di marchi commerciali, tra cui Marvin e Malizia. Il gruppo di Sandro Veronesi avrebbe, invece, integrato il suo business con il mercato dell’alta gamma di La Perla, disponendo ad oggi anche dei marchi Tezenis e Intimissimi.

Calzedonia rilancerà? Lo sapremo solo il 4 giugno.

Vera MORETTI