RPT chiede la deducibilità dei costi per i professionisti

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E’ stata chiesta una modifica ad un emendamento contenuto nella Legge di Stabilità da parte della Rete delle Professioni Tecniche per quanto riguarda la possibilità di rendere totale la deducibilità delle spese di formazione dei professionisti resa obbligatoria dalla Riforma delle professioni.

La RPT vuole, dunque, che venga aumentata dall’attuale 50% al 100%, poiché è diventato obbligatorio con il D.P.R. n. 137/2012 di riforma delle professioni ordinistiche.
Questo ha infatti introdotto, con l’art. 7, l’obbligo di formazione continua per tutti i professionisti che esercitano una professione per la quale sia necessaria l’iscrizione ad un Ordine o Collegio.

A causa di tale obbligo i professionisti si troveranno nella condizione di dover affrontare alcune spese per la partecipazione ai corsi, per il viaggio, o ancora per il vitto o per il soggiorno che possono essere portate in deduzione nella formazione del reddito di esercizio, obbligo che se viene disatteso costituisce illecito disciplinare.

Inoltre, la RPT fa notare che la scelta dei professionisti viene limitata ai soli corsi organizzati dagli Ordini e dai Collegi, da associazioni di iscritti agli albi o da altri soggetti autorizzati dai Consigli nazionali degli Ordini o Collegi.

La RPT sottolinea inoltre che l’aumento della deducibilità non comporta alcuna riduzione del gettito erariale, anzi potrebbe innalzarlo perché aumenterebbe la convenienza a partecipare ai corsi amplierebbe così la platea dei potenziali partecipanti. In sostanza la totale deducibilità di queste spese inciderebbe negativamente sul gettito fiscale (-14,13%), ma verrebbe controbilanciata dalla maggiore spesa dei professionisti per corsi di formazione a pagamento e dall’aumento del reddito degli enti e delle società erogatrici della formazione che quindi pagheranno il +27,5% di tasse per i soggetti IRES, più una aliquota IRAP variabile tra il 2,98% ed il 4,82%.

Vera MORETTI