600mila euro alle imprese maceratesi

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La Camera di Commercio di Macerata, dopo l’approvazione del bilancio 2014, ha deciso di destinare 600mila euro alle imprese, con l’aggiunta di 100mila euro messi a disposizione dalla Provincia di Macerata.

Le quote versate dai due enti avranno un importante effetto moltiplicativo, poiché il 50% delle risorse che la Regione Marche destina per la facilitazione del credito viene distribuito sul territorio regionale in modo proporzionale a quanto versato dalle singole province.

Questa operazione permetterà, almeno in parte, di risolvere il problema dell’accesso al credito, che affligge le imprese e non permette loro di uscire dalla crisi.

Parallelamente alla difficoltà di ottenere finanziamenti dalle banche, si assiste anche all’abbassamento del valore delle garanzie che le imprese possono offrire al momento della richiesta del prestito, poiché anche il valore degli immobili sta subendo una riduzione sensibile.

Dal 2008 ad oggi il fondo di Garanzia ha agevolato quell’accesso al credito che in cinque anni è valso alle aziende maceratesi quasi 300 milioni di euro, di cui 148 ottenuti attraverso le garanzie dei confidi e quasi 100 milioni proprio con le garanzie del fondo regionale a cui, nel complesso, sono stati destinati dieci milioni di euro.

La scelta che arriva dalla Camera di Commercio vuole proseguire su una linea di sostegno al credito per le piccole imprese, nel tentativo di lenire gli effetti della crisi e, indirettamente, di salvaguardare il più possibile i posti di lavoro in un momento in cui il tasso di disoccupazione ha raggiunto in Provincia di Macerata un livello impressionante.

Nell’ambito dell’Assemblea Annuale dei Soci della Cooperativa di Garanzia Pierucci è prevista una tavola rotonda sul tema del rapporto tra Banche, confidi e imprese e di un possibile nuovo ruolo del prestito garantito.
Oggetto di discussione sarà il tema della garanzia, elemento indispensabile per l’accesso al credito da parte delle imprese e/o necessario ammortizzatore per le banche, oltre al quesito se il Confidi sia ancora lo strumento adeguato per il suo rilascio.

Vera MORETTI