Exor compie cinque anni

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Si è appena svolta l’assemblea degli azionisti di Exor, presieduta da John Elkann, il quale ha aperto facendo un bilancio, positivo, dei primi cinque anni della holding finanziaria controllata dalla famiglia Agnelli e nata da una fusione tra Ifi e Ifil.

Ecco le parole del presidente Elkann: “Sono circa 5 anni che esiste Exor e in questi 5 anni abbiamo fatto molte cose: la base dei nostri ricavi si è profondamente trasformata. Cinque anni fa la percentuale dei ricavi realizzata fuori dall’Europa era più o meno il 40%, oggi è salita al 75%“.

Durante l’assemblea è stato approvato il bilancio 2013, chiuso con un utile di 92,7 milioni di euro ed è stata deliberata la distribuzione di un dividendo di 0,335 per ogni azione, per un totale di 74,5 milioni. I dividendi saranno messi in pagamento il 26 giugno.

Facendo un excursus su quanto fatto finora, John Elkann ha voluto ricordare che Exor ha operato un programma di semplificazione con la vendita degli investimenti più piccoli, come Alpitour e Vision, valorizzando invece quelli più rilevanti, come Intesa Sanpaolo e Sgs, che hanno portato ad un guadagno pari a 5 volte l’investimento iniziale.

Per quanto riguarda i risultati in Borsa, il titolo è cresciuto del 406%, “ovvero quasi 10 volte l’indice di Piazza Affari Ftse Mib che nello stesso periodo ha guadagnato il 43%“.

Pensando al futuro, Elkann lo vede pieno di sfide importanti, che dovrebbero portare Exor a diventare ancora più forte e competitiva.
Il presidente ha ricordato anche che il piano di Fca non prevede aumenti di capitale. Elkann ha parlato poi di Cushman & Wakefield: “Non dimentichiamo che è il terzo nostro più grande investimento, che da pochi mesi ha un nuovo ceo e che sta lavorando per rafforzare la società“.

Sempre parlando di investimenti, John Elkann ha ammesso: “Vorremo fare uno o due grandi investimenti in modo da avere accanto a Fca, Cnh Industrial e Cushman & Wakefiled un altro fratellino o una sorellina che siano società simili, che hanno le radici in Europa o in America ma che operano nel mondo“.
Quanto ai campi d’azione, il numero uno della società di investimenti della famiglia Agnelli ha precisato di pensare a “settori che assorbano meno capitale di Fca e Cnh Industrial”.

Vera MORETTI