Tavolo tra Consiglio Nazionale Forense e del Notariato

Un tavolo tra Consiglio Nazionale Forense e Consiglio Nazionale del Notariato

Avvocati e notai contro gli eccessi del liberismo. Il Consiglio Nazionale Forense e il Consiglio Nazionale del Notariato hanno infatti avviato un tavolo comune per formulare proposte e iniziative che, valorizzando l’apporto delle professioni giuridiche in Italia, contribuiscano alla crescita del Paese e alla valorizzazione delle rispettive competenze per la migliore tutela dei cittadini.

Il tavolo è stato inaugurato da un incontro tra il plenum del Consiglio Nazionale Forense e il presidente e il vicepresidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Maurizio D’Errico e Gabriele Noto, ricambiato dalla visita di una delegazione del Consiglio Nazionale Forense, composta dal Presidente e dal Vicepresidente, Francesco Logrieco, al Consiglio Nazionale del Notariato.

Abbiamo avviato un laboratorio che potrà essere aperto alle altre professioni che condividono l’area di impegno giuridico-economico e che porti ad individuare iniziative concrete volte al soddisfacimento dei veri bisogni del cittadino e dei suoi diritti tramite la chiarezza nelle norme, la riduzione delle sperequazioni, la semplificazione degli adempimenti, promuovendo una visione solidale del Paese, oggi duramente messa in crisi da una concezione puramente economicistica del mercato e del ruolo che le professioni in esso dovrebbero assolvere”, ha commentato il Presidente del Consiglio Nazionale Forense Andrea Mascherin. “Il valore delle professioni è stato sempre quello ‘del sapere’, della competenza e della professionalità ed è da questi tratti comuni che occorre ripartire”.

Il tavolo di discussione aperto con il Consiglio Nazionale Forense – ha a sua volta dichiarato Maurizio D’Errico, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato – conferma che la partita che si sta giocando deve vedere tutte le professioni unite nell’obiettivo di difendere e valorizzare il ruolo delle competenze a tutela dei cittadini, delle imprese e dell’ordinamento resistendo ad ogni tentativo di sfruttare facili occasioni di contrapposizione per smantellare l’ordinamento giuridico, anche in relazione al dibattito di questi giorni”.