Legno arredo campione dell’export

Legno arredo ed export

È cosa piuttosto nota che l’economia italiana è sempre più salvata dall’export e che le aziende italiane che meglio riescono a stare sul mercato e a resistere ai colpi della crisi sono quelle più vocate alle esportazioni. Tra queste, si confermano ancora in grande spolvero quelle del settore legno arredo, non solo in questi giorni di Salone del Mobile a Milano.

Anche lo scorso anno, nonostante i duri colpi sferrati dalla crisi, le aziende italiane del legno arredo hanno permesso al settore di chiudere positivamente il 2014, soprattutto grazie ai buoni risultati legati all’export. A fronte infatti dell’ennesima frenata dei consumi interni -4%, secondo il Focus sul settore del Legno Arredo stilato dalla Fondazione Symbola insieme a Unioncamere, il legno arredo italiano ha fatto registrare un avanzo commerciale superiore ai 10 miliardi di euro, performance che ha fatto guadagnare all’Italia il secondo posto mondiale per il saldo della bilancia commerciale, dopo il mostro cinese.

E anche in Europa non siamo messi affatto male. Secondo il Focus, più del 60% dei prodotti del legno arredo italiano sono primi, secondi o terzi nel continente per l’attivo commerciale. Un primato ottenuto anche grazie alla forte propensione all’innovazione e alla ricerca delle aziende italiane del settore legno arredo.

Questa volta è l’Eurostat a certificare il primato delle aziende italiane del legno arredo, che per ricerca e sviluppo hanno stanziato la bellezza di 56,4 miliardi di euro, contro i 44,6 miliardi del Regno Unito, i 39,9 miliardi della Germania e i miseri 17,5 miliardi della Francia.

E non è finita qui. FederlegnoArredo, infatti, vede rosa anche per il 2015, con il commercio estero delle aziende di settore che è dato in ulteriore ascesa. Secondo l’associazione di categoria, infatti, l’export del legno arredo italiano potrebbe crescere ancora del 5%, il fatturato del 2% (con un +4% dopo il -2% del 2014) e i consumi interni potrebbero alleggerire la loro zavorra, passando dal -4% del 2013 al -1,6%.