La meccanica italiana si mangia la crisi

La meccanica italiana si mangia la crisi

Una delle eccellenze del made in Italy di cui si parla poco ma che pesa enormemente sulla nostra bilancia commerciale e ci pone ai vertici mondiali per la qualità del prodotto è la meccanica italiana.

Alla luce dei dati sulla produzione industriali pubblicati nei giorni scorsi dall’Istat, l’Osservatorio Mecspe ha ritenuto utile fare il punto sulle performance delle imprese che si occupano di meccanica e subfornitura, comparto strategico per l’industria manifatturiera italiana.

L’Osservatorio Mecspe, realizzato da Senaf in occasione di Mecspe (fiera di riferimento per l’industria manifatturiera italiana, in programma alle Fiere di Parma dal 26 al 28 marzo 2015) ha rilevato che le imprese della meccanica italiana e della subfornitura lanciano segnali positivi sulle loro performance aziendali, soprattutto per chi investe in innovazione e in formazione.

Secondo l’Osservatorio, è ampiamente soddisfatto oltre un imprenditore della meccanica italiana su due, dal momento che aumentano i fatturati, c’è una buona fiducia nel mercato, tiene l’occupazione, il portfolio ordini attuale è adeguato e c’è liquidità aziendale sufficiente o buona che consente investimenti in ricerca e sviluppo e formazione, sempre più necessari per competere sui mercati globali. Fanno da contraltare come principali fattori critici per le imprese della meccanica italiana, la burocrazia, il costo della forza lavoro e gli aspetti fiscali. Nulla di nuovo…

L’Osservatorio Mecspe rileva che oltre un imprenditore su due (il 51,5%) è ampiamente soddisfatto dell’andamento attuale della propria impresa e il 51,1% ipotizza nei prossimi tre anni una crescita a livello generale dell’intero settore della meccanica italiana. Ben il 51% delle imprese ha registrato un incremento dei fatturati nel 2014 e il 62,1% ha mantenuto il livello occupazionale invariato. Solo l’11,1% delle imprese della meccanica italiana ha dovuto ridurre l’organico.

 

Questo per il passato prossimo. Per fortuna, le previsioni per il 2015 sono anch’esse improntate all’ottimismo e alla crescita, con quasi la metà delle aziende della meccanica italiana (46,2%) che si attende un incremento dei fatturati e solo il 7,2% un calo. Con questa crescita, il portfolio ordini attuale consente di sostenere le esigenze finanziarie di circa due terzi delle aziende campione (65,6%) e la liquidità aziendale, giudicata sufficiente o buona dall’86,6% degli intervistati.

Secondo Emilio Bianchi, direttore di Senaf, “le imprese della meccanica italiana e della subfornitura credono fortemente nella ripresa del settore e dall’Osservatorio Mecspe emergono indicazioni importanti per il loro sostegno nel percorso di sviluppo. Le aziende crescono, investono e hanno fiducia nel mercato, ma sono quelle che hanno puntato sull’innovazione e sulla formazione ad aver ottenuto le migliori performance aziendali”.