Modello 730 più caro che nel 2014

Modello 730 più caro che nel 2014

Non bastava l’incertezza intorno alle modalità di integrazione dei dati contenuti all’interno del modello 730 precompilato. Ora pare anche che in questo 2015 per la presentazione del modello 730 alle Entrate, buona parte dei contribuenti pagherà più di quanto sborsato nel 2014, nonostante le promesse fatte nei mesi scorsi dal Governo.

I calcoli, come spesso in questi casi, li ha fatti la Cgia, la quale, per bocca del segretario Giuseppe Bortolussi, ha stimato che si tratta di “un’operazione che, secondo l’Agenzia delle Entrate, interesserà oltre 14 milioni e 300mila modelli, pari al 71,5% su un totale nazionale di quasi 20 milioni di modelli precompilati. A nostro avviso, almeno i due terzi dei contribuenti, pari in termini assoluti a circa 10 milioni, saranno costretti a ricorrere ad un intermediario fiscale”.

I contribuenti che decideranno di affidarsi a un Caf o a un professionista per la regolazione del modello 730 (probabilmente la maggior parte, vista la complessità dell’operazione, a dispetto di quanto dichiarato dalle Entrate…) devono infatti sapere che, da quest’anno, l’intermediario per la compilazione del modello 730 affronta una responsabilità, in caso di errore, non solo relativa a sanzioni e interessi, ma anche relativa all’imposta, sia che elabori un modello 730 precompilato sia da compilare.

In sostanza, fino all’anno scorso in caso di errore il contribuente rispondeva della imposta e l’intermediario delle sanzioni, mentre da quest’anno l’intermediario risponde di entrambe, nonostante l’imposta sia una voce personale del contribuente. Ecco perché, per tutelarsi in caso di errore, ai Caf e ai professionisti è stato richiesto di adeguare il massimale della polizza assicurativa, operazione che ha fatto aumentare i costi per il contribuente, utente finale del servizio relativo al modello 730.

Amara la conclusione di Bortolussi: “Alla luce di ciò i Caf, a seconda della complessità, stanno facendo pagare l’elaborazione dei modelli cosiddetti precompilati che, fino all’anno scorso, erano gratuiti. Una vera beffa: nonostante le promesse fatte nei mesi scorsi, la stragrande maggioranza dei contribuenti che dovranno modificare il precompilato sarà chiamata a pagare di più”.