Antonelli (Confassociazioni): l’etica è valore per le imprese

Antonelli (Confassociazioni): l’etica è valore per le imprese

Il comportamento etico nelle imprese crea reputazione, alimenta la fiducia reciproca e rende più efficace ed efficiente qualsiasi aspetto lavorativo. Ed è per questo che abbiamo creduto e voluto il progetto ‘Etica Professionale nelle Imprese’, partito lo scorso anno e patrocinato dal comune di Milano, da Confprofessioni e da Confassociazioni di cui si parlerà il prossimo 24 giugno nella città ospite dell’Expo”. Queste le parole di Claudio Antonelli, vice presidente di Confassociazioni con delega ad Etica e alla Cultura professionale.

Abbiamo ritenuto importante – prosegue Antonelli, che è anche presidente di PIU – dedicare, il pomeriggio del 24 giugno, nella cornice di Palazzo Sormani, un momento di approfondimento. Durante il convegno ‘L’impegno delle imprese per l’etica: i comportamenti professionali alla base della sostenibilità’ presentiamo, con il supporto di interessanti testimonianze, i risultati ricavati dall’analisi. L’appuntamento è un’occasione straordinaria perché permette di ragionare sulle prospettive di sviluppo dell’etica nelle imprese e sul contributo che possono dare le professioni che, essendo i nodi della rete organizzativa, sostengono la catena del valore”.

Nello studio condotto – continua il vice presidente di Confassociazioniabbiamo trovato molte aziende indifferenti così come altre che gestiscono il tema etico solo di facciata sottraendosi perfino a un’intervista impegnativa. Però abbiamo anche incontrato casi davvero eccellenti per impegno e convinzione. I settori che si sono dimostrati maggiormente sensibili sono stati la finanza, l’etica e le imprese cooperative”.

Tanta è la strada da fare per attivare un comportamento virtuoso utile a far comprendere – conclude il vice presidente di Confassociazioni – quanto l’etica professionale sia un pilastro fondante del sistema di business di qualsiasi impresa, sia essa profit oriented che non-for-profit. È indispensabile per assicurare equità nei rapporti tra utenti e professionisti, per garantire equilibrio nella concorrenza e per privilegiare il merito”.