Filiera auto e mercato, l’analisi di Federauto

Filiera auto e mercato, l’analisi di Federauto

Sono molte le associazioni di settore che, in Italia, hanno il polso della situazione sul comparto automotive, ma due un particolare – Anfia e Federauto – si distinguono per la lucidità di analisi di un settore produttivo che, con una filiera articolata e complessa, ha da sempre costituito l’ossatura della nostra economia, salvo essere massacrato da questi ultimi anni di crisi.

Ebbene, anche in occasione della pubblicazione dei dati sulle immatricolazioni di auto nel mese di agosto diffusi dal ministero dei Trasporti (59.203 immatricolazioni di auto nuove, +10,7% rispetto ad agosto 2014), Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto (l’associazione che riunisce i concessionari auto italiani), ha espresso un punto di vista chiaro.

L’analisi del dato di agosto – ha commentato Pavan Bernacchiè a nostro avviso molto semplice: in un mese che esprime numeri storicamente contenuti, il mercato auto rallenta la sua crescita. Se da gennaio a luglio aveva registrato mediamente un +15,2%, agosto, con il +10,7%, è cresciuto del -30%. E questo nonostante avessimo a disposizione un giorno lavorativo in più rispetto al 2014“.

Del resto, secondo Federauto, l’andamento del mercato italiano dell’auto è storicamente in linea con quello dei consumi del Paese i quali, in questo 2015, registrano segnali di ripresa ancora troppo lievi. Se si aggiunge, poi, che il quadro macroeconomico italiano non ha subito sostanziali variazioni in termini di pressione fiscale, reddito e occupazione, va da sé che questi dati non stupiscono e non lasciano spazio a entusiasmi sfrenati.

La conclusione del presidente di Federauto è obbligata: “I dati – dice Pavan Bernacchisegnalano una correzione al rialzo del PIL ma, per superare di slancio l’1% di crescita e mirare al 2% – dati che si rifletterebbero più che positivamente sul mercato automobilistico – è necessario un cospicuo impulso fiscale in grado di rianimare il mercato interno. Si parla di una legge di stabilità per il prossimo anno da 25/30 miliardi di euro. Come abbiamo dichiarato a fine luglio durante il convegno promosso dalla X Commissione del Senato, la fiscalità sull’auto, sia per le famiglie che per le aziende, è una priorità. Gli autoveicoli, per i numeri espressi, sono in pole position per una vera ripresa”.