Franchising tra crescita e nuove prospettive

Franchising tra crescita e nuove prospettive

Nella settimana che porta dritta alla 30esima edizione del Salone Franchising Milano (23-26 ottobre, Fiera Milano Rho) è utile fare delle riflessione sull’andamento del settore del franchising nel mondo e in Italia e del suo impatto sull’economia del Paese.

È evidente che nell’economia post-crisi il format del franchising giocherà un ruolo rilevante, perché favorisce l’apertura di nuovi negozi e, di conseguenza, la piccola imprenditoria, che è la spina dorsale dell’economia italiana. Inoltre, aiuta i grandi brand a sperimentare nuove idee e nuovi canali e favorisce l’occupazione. Non a caso nel primo semestre del 2015 il franchising ha fatto registrare una crescita dello 0,6% del fatturato, in linea con la ripresa del Pil e dell’economia italiana.

Un’analisi interessante dei dati sull’andamento del franchising è stata presentata dal Centro Studi RDS del Salone Franchising Milano proprio in concomitanza con i giorni che precedono la grande kermesse meneghina.

La crescita dello 0,6% nel primo semestre 2015 del fatturato (rispetto allo stesso periodo del 2014) è trainata dalla crescita di negozi in franchising sempre più specializzati: dal +3% del food (ristoranti vegani, per celiaci, a chilometro zero, birrerie, vendita di soli fritti, ristoranti a tema) al +2,5% di abbigliamento e accessori, dove spiccano soprattutto abbigliamento per bambini, camicerie, calze e intimo.

Globalmente il comparto registra un giro d’affari complessivo di 23 miliardi di euro, derivanti dalle 950 aziende franchisor e dai 51mila franchisee, e dà lavoro a 180mila persone (secondo i dati 2014). Il fatturato è passato dai 21,5 miliardi del 2008 ai 23 miliardi del 2014; una crescita sulla carta modesta ma avvenuta in un periodo in cui buona parte dell’economia globale è stata a crescita zero negli anni più bui della crisi economica. La ripresa del franchising è ricominciata negli ultimi tre anni.

Il fatturato medio di una azienda franchisor è di 24 milioni di euro, mentre l’investimento iniziale nell’attività in franchising da parte degli affiliati è inferiore ai 50mila euro nel 58% dei casi e tra 50 e 150mila euro nel 32% dei casi.

Domani vedremo l’andamento del franchising in Italia a seconda dei marchi e delle aree geografiche con un focus particolare sulle prospettive di sviluppo nel nostro Paese anche a fronte di alcune iniziative istituzionali a sostegno del settore.