Dopo Expo 2015: le ricadute sulle imprese del territorio

Dopo Expo 2015: le ricadute sulle imprese del territorio

Si era detto che Expo 2015, in quanto evento globale, avrebbe avuto delle ricadute positive sull’economia dell’Italia intera ma, soprattutto, su quella dell’area milanese e lombarda. Ora, a 10 giorni dalla chiusura dei cancelli e dallo spegnimento dell’Albero della Vita, qualche primo bilancio in questo senso lo si comincia a fare.

I primi numeri che emergono da questo bilancio dicono che, specialmente per le imprese lombarde, Expo 2015 è stata una straordinaria occasione per fare network, tessere rapporti, creare opportunità di business. Se non nell’immediato, sicuramente in prospettiva. Un’occasione che molte imprese non si sono lasciate sfuggire, partecipando al progetto “Incoming di Buyer Esteri” di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Sistema Camerale Lombardo, coordinato da Promos, Azienda Speciale della Camera di commercio di Milano.

Un’iniziativa che si è svolta nel corso dei sei mesi di Expo 2015 e che ha visto l’accoglienza in Lombardia di operatori economici di tutto il mondo, con l’obiettivo di favorire il processo di internazionalizzazione del tessuto imprenditoriale lombardo, creando occasioni di business su tutto il territorio regionale.

Grazie al progetto, 921 imprese di tutte le province lombarde hanno incontrato gratuitamente 229 buyer selezionati, provenienti da 32 Paesi di tutto il mondo. Nei 39 incontri realizzati nei capoluoghi di provincia, sono stati realizzati 4982 b2b che hanno coinvolto aziende lombarde di tutti i settori: agroalimentare, beni strumentali e macchinari, moda-tessile, calzature-accessori, cosmetica, ambiente ed energia, medicale, arredo & design ed edilizia.

I buyer, approfittando della concomitanza con Expo 2015, sono arrivati da 32 Paesi: Corea del Sud, Russia, Brasile, Marocco, Emirati Arabi, Kazakistan, Iran, Sudafrica, Polonia, Perù, Canada, Gran Bretagna, Ungheria, Svezia, Finlandia, Algeria, Turchia, Austria, Germania, Arabia Saudita, Uruguay, Cina, Olanda, Stati Uniti, Singapore, Qatar, Tunisia, Bahrein, Francia, Oman, Libano e Kuwait.

Un’iniziativa che ha dato uno sviluppo all’interscambio commerciale dell’intera regione, utilizzando Expo 2015 come catalizzatore e volano per il business. Secondo un’elaborazione del servizio Studi della Camera di commercio di Milano sui dati Istat al primo semestre 2015 e 2014, l’interscambio della regione nel 2015 ha fatto segnare un +6,4% per l’import e +2,6% per l’export, per un valore che ha raggiunto i 59 miliardi di euro di import e 55,5 di export. Dopo Milano, che concentra oltre la metà delle importazioni e un terzo delle esportazioni (rispettivamente +8,7% e +0,1% rispetto al 2014), vengono Brescia, Bergamo e Pavia tutte con il 7% del totale dell’import e Brescia e Bergamo con il 13% circa nell’export. In forte crescita Mantova (+19,4% l’import e +9,5% l’export), Monza e Brianza (+12,5% e +7,7%) e Lecco (+14,6% e +6,1%).

Sembra quindi che, da questo punto di vista, il sistema produttivo regionale sia riuscito a fare squadra sfruttando l’opportunità offerta da Expo 2015. Per i bilanci generali e i numeri globali, sia a livello nazionale sia locale, è ancora presto, ma si spera che, con queste premesse, l’Esposizione non si riveli, col tempo, un’occasione persa.