Un 2016 promettente per la moda italiana in Cina

Un 2016 promettente per la moda italiana in Cina

Nelle scorse settimane avevamo anticipato di come per la moda italiana in Cina, specialmente per quella di una fascia prezzo più accessibile, il 2016 si presenti come un anno molto promettente.

Dopo l’aumento record del 32% nel 2015, la moda italiana donna in Cina potrebbe crescere ancora nel 2016 di circa il 25%, soprattutto nel comparto del middle luxury, grazie ad una forte richiesta di capi di qualità ma a prezzo accessibile.

Una richiesta che arriva dopo un 2015 nel quale le top griffe della moda italiana hanno scontato una flessione sul mercato cinese, anche a causa di prezzi troppo elevati nella distribuzione locale, a volte superiori del 50% rispetto a quelli dei negozi italiani.

Un trend che commenta così Giacomo Gardumi, Ceo di Retaily Shanghai, società attiva nella diffusione della moda italiana sul mercato cinese: “La domanda cinese sta cambiando e analizzando i dati del primo bimestre si prevede una crescita di un ulteriore 25% nell’import cinese di moda italiana donna nel 2016, concentrato soprattutto nei capi italiani di qualità, ma di prezzo accessibile. Gli acquisti di moda italiana ormai interessano un ampio strato di cittadini cinesi, certamente benestanti, ma non miliardari”.

Seguendo questo trend, il gruppo di distribuzione cinese IFF, dopo aver selezionato negli scorsi mesi aziende della moda italiana per un possibile sbarco in Cina, aprirà una seconda fase di selezione durante gli Open Day del 4 e 15 aprile prossimi, in via Cerva 14 a Milano (per informazioni, [email protected]).

Nel corso della prima fase, oltre 100 aziende italiane hanno stretto accordi commerciali con IFFG, e circa 50 di queste entreranno nel primo concept store del gruppo, che aprirà a settembre 2016 a Shanghai.

Ai marchi italiani vengono proposti accordi commerciali della durata di 5 anni che prevedono l’acquisto di prodotto vincolato al rilascio di un’esclusiva distributiva estesa a tutto il territorio cinese. Gli investimenti sono a costo zero per le aziende italiane e IFFG garantisce prezzi più accessibili sul mercato cinese, vicini a quelli del mercato italiano.