Durc, la proposta dei commercialisti

Durc, la proposta dei commercialisti

I commercialisti italiani intervengono sul tema Durc e lo fanno con una proposta interessante: utilizzare il Durc on line nelle procedure di allerta previste dalla legge delega di riforma del diritto fallimentare.

Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha avanzato la propria proposta durante un convegno della categoria sulle tematiche del lavoro, nel quale è stato toccato l’argomento Durc, il Documento Unico di Regolarità Contributiva.

Come ha motivato il presidente dei commercialisti, Gerardo Longobardi, parlando del Durc, “uno dei cardini della riforma fallimentare sarà rappresentato dalle procedure di allerta, finalizzate a prevenire il più possibile le crisi delle nostre imprese. Il disegno di legge delega prevede che con la cosiddetta ‘allerta esterna’ andranno segnalati agli Organismi di composizione della crisi (Occ), dai creditori qualificati casi di ‘inadempimento di importo rilevante”.

Il sistema delle banche dati attualmente presenti in Italia – ha proseguito Longobardipuò rilevare immediatamente ed automaticamente gli inadempimenti di obblighi fiscali, contributivi o previdenziali. Per questo proponiamo una norma che imponga ai creditori istituzionali, tra cui, ovviamente, anche l’Inps, di segnalare quei fatti ad ‘automatica rilevabilità’, connessi a reiterati inadempimenti di importo rilevante da parte delle imprese di obblighi fiscali e previdenziali, come ad esempio l’omesso versamento dei contributi per un determinato periodo di tempo”.

In questa ottica – ha concluso Longobardi -, la previsione di un meccanismo automatico di segnalazione da parte dell’Inps agli Organismi di composizione della crisi di irregolarità rilevabili dalla banca dati utilizzata ai fini del rilascio del Durc potrebbe fornire con congruo anticipo informazioni determinanti su eventuali situazioni di difficoltà di un’azienda, evitando che la situazione precipiti con il passare del tempo sino a determinare il fallimento, con effetti negativi per i creditori e la collettività”.