Il lavoro? È green

Il lavoro? È green

Non è un mistero che la cosiddetta green economy, quella legata ai settori che ruotano intorno ad ambiente, riciclo ecc…, sia un buon bacino di opportunità professionali. Lo conferma GreenItaly 2016, settima edizione del rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con Conai e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente.

Secondo i dati contenuti nel rapporto, gli occupati che applicano competenze green al proprio lavoro sono in Italia 2milioni 964mila, pari al 13,2% dell’occupazione nazionale.

Scendendo nel dettaglio, il 2016 dovrebbe vedere quasi 250mila nuovi occupati, tra i cosiddetti green jobs e gli impiegati con generiche competenze verdi. Una cifra pari al 44,5% della domanda di lavoro non occasionale, che arriva fino al 66% nella ricerca e sviluppo.

Interessante la stabilità che presentano le posizioni lavorative legate all’ambiente: il 53,4% di nuove assunzioni è infatti a tempo indeterminato per questi lavori, il 38% nelle altre posizioni generiche.

Nel comparto delle costruzioni è più forte la domanda di green jobs, con circa il 34% delle assunzioni previste per il 2016, mentre si stima che per il 2015 le professioni green peseranno sul totale del Pil italiano per circa il 13%, con un giro d’affari di oltre 190 miliardi di euro.

In Italia, la Lombardia è la regione nella quale si assumerà il maggior numero dei professionisti green, quasi 20mila, pari al 27,6% del totale nazionale. Seguono il Lazio (9mila assunzioni, 12,2% del totale nazionale), il Veneto (6.400, 8,9%), l’Emilia Romagna, il Piemonte (5mila), la Campania e la Sicilia (circa 4.000).