Terremoto, le imprese e i comuni in ginocchio

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L’Italia continua a essere scossa e devastata dal terremoto e anche le imprese sono in forte difficoltà a causa del sisma. Sono 7.378 le imprese dei comuni più coinvolti dal terremoto di questi giorni, nelle aree soprattutto di Macerata e Perugia.

Una economia prevalentemente agricola (30%) e industriale (industria 9% e costruzioni 16%), ma in cui cresce il settore turistico (+8%). L’agricoltura perde il 10% in cinque anni, l’industria il 9%, le costruzioni il 17%.

Il commercio tiene con un -3%, mentre crescono alberghi e ristoranti +8% e pesano oggi il 7% di tutte le imprese, nonostante il terremoto. Crescono i servizi alle imprese di circa il 10%. Le imprese in totale sono in calo del -0,6% in un anno e del -6,6%, 525 in meno, in cinque anni. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2016, 2015 e 2011, sulle zone colpite dal terremoto in questi giorni, secondo alcuni comunicati della Protezione Civile.

Sono 239.917 le imprese nei comuni più soggetti a terremoti in Italia, il 5% dei circa 5 milioni di imprese italiane con 439mila addetti, il 3% del totale nazionale e un fatturato da 26 miliardi. Economia in ripresa, con circa 1.000 imprese in più un anno grazie al turismo. Sono infatti 400 le imprese in più nel settore alloggio e ristorazione, +2,5%.

Rispetto al dato nazionale si tratta di un’economia più agricola (24% delle imprese dell’area, il 9% in più che in Italia) e commerciale (primo settore con 30% delle imprese dell’area, il 2,7% in più che in Italia). Minore il peso delle costruzioni (12,4%, il 2,3% in meno della media italiana) e del manifatturiero (8%, 1,7% in meno).

Anche questi dati emergono da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2016, 2015 e 2011, sulle zone sismiche, livello 1, secondo la classificazione sismica al 2015 della Protezione Civile.

L’economia di queste aree soggette a terremoto è aumentata nell’ultimo anno di circa mille imprese, +0,4% rispetto al +0,2% in Italia. In crescita anche gli addetti, + 5% dai 418mila di un anno fa. Una ripresa che si stava verificando e che interrompeva il calo di imprese in cinque anni, 6mila in meno del 2011.

Primi comuni per numero di imprese nelle aree più soggette a terremoto sono: Messina con quasi 14mila, Reggio Calabria con circa 13mila, Cosenza, Lamezia Terme (CZ) e Potenza con 6mila, Benevento e Foligno (PG) con circa 5mila.

Primi comuni per fatturato: Messina e Melfi (PZ) con quasi due miliardi, Benevento, Osoppo (UD), Foligno (PG) e Potenza con oltre un miliardo. Tra i Comuni con maggiore crescita di imprese in cinque anni: Reggio Calabria con 600 imprese in più, Lamezia Terme e Rende (CS) con 400. Tra quelli meno grandi: Viggiano (PZ, +17%), Pozzilli (IS) e Zumpano (CS, +12%), Falconara Albanese e Pedace (CS, +20%).