Il made in Italy culturale va forte all’estero

Il made in Italy culturale va forte all’estero

Libri, prodotti delle attività cinematografiche, fotografia, intrattenimento, strumenti musicali, articoli sportivi: l’export di cultura e tempo libero made in Italy nel mondo vale circa 3 miliardi di euro all’anno.

Ma dove va e da dove parte questo speciale export made in Italy? Quali sono i maggiori mercati di sbocco e i prodotti più apprezzati? Lo racconta la mappa: “Cultura e tempo libero: i prodotti italiani nel mondo”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano in collaborazione con Promos, la sua azienda speciale per le Attività Internazionali e scaricabile cliccando qui.

Francia, Stati Uniti, Germania, Svizzera e Regno Unito concentrano oltre il 60% dell’export culturale del made in Italy. In crescita in particolare Stati Uniti con 391 milioni di euro circa, +31,8%, Spagna con 126 milioni, +13%, Cina e Hong Kong, rispettivamente +20,5% e +38,9%.

Tra le prime 15 destinazioni anche Giappone, +3,6% e Polonia +9,2%. Oltre alla Francia, prima per prodotti editoriali, software, fotografia e articoli sportivi, si distinguono: Stati Uniti per prodotti delle attività creative e di intrattenimento, delle biblioteche, degli archivi e per strumenti musicali, Cina per attività cinematografiche, video e televisive, Regno Unito per editoria musicale, Israele seconda per fotografia.

I prodotti culturali e del tempo libero made in Italy più esportati sono libri, periodici e prodotti editoriali per un miliardo di euro, articoli sportivi per 883 milioni di euro, attività creative per 379 milioni, strumenti musicali per 117 milioni circa. In crescita soprattutto i prodotti delle attività cinematografiche, video e televisive (+61,7%), quelli delle attività di biblioteche, archivi, musei e di altre attività culturali (+31,2%) e gli strumenti musicali (+12,6%).

I maggiori esportatori del made in Italy culturale sono Milano con 366 milioni di euro (13,6%), Forlì-Cesena con 250 milioni (9,3%), Treviso con 240 milioni (8,9%). Seguono Bergamo 4°, Roma 5° e Modena 6°.