Abolito l’obbligo di comunicazione dei beni in godimento ai soci

Senato ha approvato il maxiemendamento Milleproroghe e, come conseguenza, le società vedono la loro burocrazia in parte semplificata, poiché viene meno l’obbligo di comunicazione dei beni concessi in godimento ai soci a decorrere dal 2017.

E’ stata dunque abrogata la comunicazione dei beni dati in uso ai soci, ovvero la norma contenuta nell’articolo 2 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148: vengono abrogati i commi 36-sexiesdecies e 36-septiesdecies, i quali prevedevano l’obbligo di comunicare, con invio telematico all’Agenzia delle Entrate, i dati anagrafici dei soci o dei familiari che avevano ricevuto in godimento i beni dell’impresa per un corrispettivo annuo inferiore al valore di mercato del diritto di godimento.

Niente cambia, invece, per la norma contenuta nell’articolo 67 del TUIR, che prevede che costituisce reddito diverso la differenza tra il valore di mercato e il corrispettivo annuo per la concessione in godimento di beni dell’impresa a soci o familiari dell’imprenditore.

Viene invece meno il compito dell’Agenzia delle Entrate di controllare sistematicamente la posizione delle persone fisiche che avevano utilizzato i beni concessi in godimento, tenendo conto, ai fini della ricostruzione sintetica del reddito, dei finanziamenti e delle capitalizzazioni a favore della società.

Vera MORETTI