Vino? Agli italiani piace Made in Italy e di qualità

Quando si tratta di bere vino, gli italiani certo non si tirano indietro, anche se sono sempre più attenti alla qualità e alla territorialità di ciò che consumano e che portano sulle loro tavole.
L’assemblea annuale di Federvini, tenutasi a Roma nei giorni scorsi, ha indicato dati in aumento del 9% da parte delle famiglie, nell’intervallo di tempo tra il 2013 e il 2015, percentuale in termini reali, a fronte di consumi in generale che nello stesso triennio hanno registrato un incremento del 2% e di acquisti per gli alimentari che hanno fatto segnare solo un +0,5%.

Questi risultati derivano da una propensione al consumo da parte di chi è disposto a spendere un po’ di più ma avere un prodotto di qualità. Una bottiglia di vino racchiude in sé anche altro, a cominciare dalla convivialità e dal desiderio di provare qualcosa di superiore, insieme a famiglia ed amici.
Per questo, si va al di là del bene materiale, poiché si prende in considerazione anche la dimensione simbolica, e l’incarnazione di cultura e tradizioni locali, che esprimono al meglio il Made in Italy.

A dimostrazione di ciò, il numero sempre più elevato degli italiani coinvolti in un’attività legata al vino. Nell’ultimo anno sono stati 24 milioni, così distribuiti: 16,1 milioni sono intervenuti a eventi, sagre, feste locali; 14,2 milioni sono andati in ristoranti e trattorie segnalati per la disponibilità di buoni vini; 13,7 milioni hanno fatto vacanze e gite in località famose per l’enogastronomia.

Nel 2016, gli italiani che hanno consumato vino sono stati oltre 28 milioni, pari al 52% della popolazione totale. di questi, il 54,6% è di età pari o superiore a 65 anni, il 58,4% di 35-64 anni, il 48,6% di giovani nati a partire dai primi anni Ottanta. SI è anche ridotto il numero dei grandi consumatori, quelli abituati a bere mezzo litro di vino al giorno, passato dal 7,4% del 1983 al 2,3% del 2016.

La scelta riguarda per il 91,2% dei casi di vini italiani, e ben l’85% fa caso che il vino sia Dop o Igp, o comunque di un marchio conosciuto o fidato.

Ovviamente, anche l’export dei vini Made in Italy è in continuo aumento, tanto che il valore dell’export ha raggiunto quota 5,6 miliardi di euro, registrando un balzo del 27,6% nel quinquennio 2011-2016.
I vini Dop hanno fatto segnare un’impennata del 44,8% in valore, quelli Igp del 24,1%, mentre gli spumanti hanno avuto un exploit di +117,9%.

Vera MORETTI