Pomodoro leader dell’agroalimentare Made in Italy

Filiera completamente italiana per uno dei simboli del nostro agroalimentare: il pomodoro.
A costituirla, sono i due marchi Pomì e De Rica, che d’ora in poi garantiranno la produzione e l’esportazione di 550.000 tonnellate di pomodoro fresco, raccolto solo ed esclusivamente in Italia, in 60 Paesi in tutto il mondo.

Si inverte la tendenza con il Consorzio Casalasco del Pomodoro che dopo Pomì acquista lo storico marchio De Rica affinché resti in Italia direttamente in mano al mondo agricolo cooperativo, con un forte legame col proprio territorio d’origine.
Trattandosi di uno dei prodotti più amati in terra straniera, è davvero molto importante che ciò che viene esportato derivi al 100% da coltivazioni italiane, poiché in questo modo il Made in Italy può realmente essere definito tale.

Gli italiani consumano in media all’anno 35 chili di pomodoro in conserva tra passate, polpe, concentrato e pelati, e la sua popolarità si mantiene costante anche grazie alle sue caratteristiche riconosciute di potente antiossidante, quindi un vero caposaldo della dieta mediterranea.
Si tratta di una importante caratteristica che ha permesso all’Italia, come ha affermato Coldiretti, di collocarsi ai vertici della classifica “Bloomberg Global Health Index” su 163 Paesi per la popolazione maggiormente in salute e sana a livello mondiale.

Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, ha dichiarato: “Con questa operazione si realizza una svolta nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che vede direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi. La svendita di marchi italiani all’estero ha spesso significato nell’agroalimentare lo svuotamento finanziario delle società acquisite, la delocalizzazione della produzione per chiusura di stabilimenti e gli acquisti delle materie prime all’estero con perdita di occupazione“.

Vera MORETTI