Equo compenso anche per i lavoratori autonomi

In occasione del Festival del lavoro organizzato a Torino dai consulenti del lavoro, è intervenuto anche Paolo Pennesi, capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro, il quale ha voluto affrontare la tematica attuale della giusta retribuzione del lavoro autonomo.

In proposito ha specificato: “Quello della giusta retribuzione del lavoro autonomo comincia ad essere un tema di attualità, anche per queste forme di lavoro sulle piattaforme digitali: i lavoratori autonomi che svolgono attività in questo ambito credo debbano essere tutelati ai sensi dell’articolo 36 dello Statuto dei lavoratori. Ragionare su questo significa cambiare atteggiamento, non ritenere che queste tutele siano appannaggio solo del lavoro subordinato”.

Ai fini di tutelare i lavoratori autonomi, Pennesi ha confermato che sono state fatte ispezioni sia a Torino sia a Milano, per verificare che le modalità concordate rispettassero i principi fondamentali del lavoro, e sono state trovate alcune gravi anomalie. Questa problematica riguarda tutte le forme di lavoro autonomo di vario titolo, per mansioni a termine che sono considerate con troppa superficialità dei semplici lavoretti quando in realtà per molti si tratta dell’unica forma di reddito.

Ovviamente, il tema dell’equo compenso coinvolge da vicino i professionisti, e a questo proposito Pennesi ha voluto aggiungere: “Oggi parlare di prestazioni professionali che non hanno più i minimi previsti dalle tariffe degli ordini professionali, dopo le liberalizzazioni, impone anche qui il tema del giusto riconoscimento di compenso perché quella che deve essere l’autonomia e l’indipendenza del professionista va salvaguardata, anche a tutela dei consumatori che usufruiscono delle prestazioni”.

Vera MORETTI