I tributaristi applaudono le modifiche allo spesometro

Finalmente la notizia tanto attesa dai tributaristi è arrivata: lo spesometro subirà una profonda revisione, tenendo conto delle difficoltà che hanno incontrato contribuenti e professionisti per l’invio dei dati delle fatture relative al primo semestre dell’anno.

E l’Istituto Nazionale Tributaristi non poteva che accogliere positivamente questa notizia, considerando poi i tanti confronti e messaggi che Riccardo Alemanno, presidente INT, aveva scambiato con i rappresentanti del Governo, del Parlamento e dell’Agenzia delle Entrate.

In sostanza, cosa è stato annunciato? Si ritornerà alla scadenza annuale, con possibilità di invio di dati aggregati e l’eliminazione dei dati anagrafici, come auspicato anche e soprattutto dai tributaristi.

A questo proposito, Alemanno si è espresso piuttosto chiaramente, ribadendo comunque la necessità di un intervento rapido per disapplicare le sanzioni: “Oltre all’effettivo snellimento dello spesometro per il programmato invio di febbraio, che deve assolutamente evitare quanto accaduto in queste ultime settimane, ritorno sulla necessità di avere un intervento chiaro sulla disapplicazione delle sanzioni collegate all’invio dei dati IVA. Mi auguro inoltre che l’esperienza dello spesometro, possa insegnare che l’invio di dati così imponenti in termini numerici deve essere preceduto da un percorso di prova in collaborazione tra la Pubblica Amministrazione e gli intermediari fiscali, oggi penso soprattutto all’obbligo della fatturazione elettronica tra privati. La fatturazione elettronica B2B potrà avere sicuramente effetti positivi sulla lotta all’evasione e sulla riduzione di altri adempimenti, ma il percorso deve essere ponderato, con un congruo periodo di prova e tappe di avvicinamento che prevedano l’obbligo in base alla struttura ed il settore operativo, nella consapevolezza che ai titolari di partita IVA, soprattutto alle imprese meno strutturate, si richiederà un sforzo importante in termini di organizzazione amministrativa e di costi. Ovviamente gli intermediari fiscali, quantomeno i tributaristi INT, sono disponibili per ogni preventiva collaborazione in merito”.

Vera MORETTI