Le sentenze dei Giudici di Pace compensano le spese? Ecco l’ultima novità in merito alla compensazione delle spese di giudizi: non basta più una clausola di stile.
La seconda sezione civile della Corte di Cassazione ha stabilito che per compensare le spese di giudizio a norma dell’art. 92 c.p.c. il giudice è tenuto a indicare in modo esplicito i motivi che lo hanno indotto alla compensazione.
Non basterà più, dunque, la ormai nota clausola di stile solitamente utilizzata per giustificare la compensazione delle spese del giudizio. La Suprema Corte con quest’ultima sentenza n. 4159/2010 invita dunque i giudici di merito a considerare quanto disposto dal’art. 92, comma 2, c.p.c., nel testo modificato dall’art. 2, comma 1, lett. a), l. n. 263/05 in base al quale “il giudice deve esplicitamente indicare i motivi per cui procede alla compensazione”.
Gli innumerevoli giudizi conclusi con la compensazione delle spese di giudizio sostenute dal cittadino comune nonostante l’accoglimento del ricorso, trovano così aperta la strada al ricorso in Cassazione grazie a questa recentissima sentenza che si prevede avrà presto una vasta eco.
La sentenza è stata dunque cassata con rinvio e pertanto il Tribunale di Roma dovrà riesaminare il caso tenendo conto del principio di diritto enunciato dalla suprema Corte e decidere anche in relazione alle spese del giudizio di Cassazione.
fonte: GiudicediPaceRoma.it
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