Immobili strumentali dei professionisti.
L’Agenzia delle Entrate, con Risoluzione n. 13/E del 2 marzo 2010, ha fatto il punto della situazione circa il trattamento fiscale degli immobili strumentali posseduti dai professionisti, offrendo chiarimenti relativamente alle plusvalenze e le minusvalenze, alla deducibilità dei canoni di leasing e alla rendita catastale.
A differenza degli imprenditori, per i quali un’apposita norma (art. 65 del TUIR) considera “strumentali” i beni immobili solo se espressamente indicati nell’inventario, per i titolari di reddito di lavoro autonomo non esiste una disposizione ad hoc al riguardo.
Nel caso di soggetto esercente una libera professione, infatti, per immobili strumentali devono intendersi semplicemente gli immobili utilizzati direttamente dal professionista per l’esercizio esclusivo della propria attività professionale.
Nel caso di titolare di reddito di lavoro autonomo, ai fini della valutazione della strumentalità dell’immobile non si dà, quindi, rilevanza al fatto che l’acquisto sia avvenuto in qualità di persona fisica o di professionista, ma si dà rilevanza alla destinazione esclusiva dell’immobile all’attività professionale: strumentalità per destinazione.
Se l’immobile è destinato esclusivamente all’attività professionale esso è strumentale, a prescindere dall’indicazione in contabilità e, di conseguenza, il relativo reddito non concorre alla formazione del reddito fondiario.