Perché vogliamo sostenere questa tesi? perché a nostro avviso una sanzione non ammessa in deduzione comporterebbe una duplice penalizzazione per l’Agente di Commercio: la multa e l’indeducibilità dal reddito d’impresa.
Per affermare la deducibilità delle sanzioni siamo risaliti ad una massima della Commissione per la statuizione delle norme di comportamento dell’Associazione dottori commercialisti di Milano (n.138) che conferma la deducibilità delle sanzioni amministrative dal reddito d’impresa poiché i comportamenti che costituiscono infrazioni e che si manifestano durante lo svolgimento della propria attività lavorativa, sono da ritenersi inerenti all’attività in quanto si svolgono nella fase di “produzione” del reddito. Quindi le sanzioni amministrative pecuniarie assumono rilevanza quale costo fiscalmente deducibile nella determinazione del reddito d’impresa. Infine, a supporto della nostra tesi, rileviamo anche che ad oggi non ci sono norme del TUIR che, in modo esplicito, parlano di indeducibilità delle sanzioni.
Ovviamente, siamo aperti al dibattito, quindi chiunque volesse portare a conoscenza dei lettori una tesi differente dalla nostra, potrà scrivere un breve articolo ed inviarcelo all’indirizzo: direttore[at]ejournal.it
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