Già, la ripresa economica… Un tema sul quale l’Italia e il resto del mondo parlano a due velocità; se la recente impennata degli ordinativi industriali nel nostro Paese (+26% a maggio 2010 rispetto a maggio 2009) è stata vista come un segnale di una non lontana uscita dalla crisi da alcuni palazzi della politica, dall’altro il presidente della Fed, Bernanke, si è detto piuttosto timoroso nei confronti della tanto auspicata ripresa, non nascondendo i rischi di una nuova recessione. E se da una parte l’Abi, nel suo Afo-Financial Outlook 2010-2012 parla di una ripresa economica in via di rafforzamento e di un Pil italiano in crescita da qui a due anni, dall’altro, sempre parlando di banche, il Fondo Monetario Internazionale sottolinea come la crescita del rischio collegato a una possibile stretta creditizia in Europa ha “aumentato considerevolmente l’incertezza” e “apportato ulteriori rischi al ribasso a una già modesta e non omogenea ripresa”. A chi dare retta? A chi si esalta per un + o a chi predica calma e realismo? Per carità, i numeri sono numeri, e dato che spesso è facile piegarli per far dire loro quello che ci è più comodo voler ascoltare, chi ogni giorno questi numeri li produce – creando ricchezza, litigando con bilanci e fatturati – dovrebbe aiutare a fornire una chiave di lettura a chi, invece di produrli, li elabora o li commenta.
E allora fatelo con noi e diteci: questa ripresa arriva o no? Scriveteci, raccontateci la vostra esperienza e spiegateci come, secondo voi, è possibile restituire agli italiani la fiducia nel futuro.
Siamo Infoiva, siamo l’Italia che produce, siamo ottimisti ma realisti e non miopi: facciamoci sentire.
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