Secondo i dati contenuti nella relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria delle regioni a statuto ordinario nel 2009, elaborati dall’Adnkronos, i contribuenti più tartassati dalle tasse sarebbero i piemontesi: nel 2009 hanno versato 1.310 euro, con un incremento tra il 2005 e il 2009 di 281 euro, e che registrano anche in termini percentuali l’incremento superiore (+27,4%). Tre, invece, le regioni virtuose: l’Abruzzo (abbassati i tributi del 6,4%), le Marche (-4,9%) e la Puglia (-1,7%).
Secondo la relazione della Corte dei Conti in cinque anni i tributi regionali sono saliti di 118 euro, arrivando a 978 euro procapite, con un balzo del 13,7%. La tassa cresciuta di più in percentuale è l’accisa (+53,9%), mentre in termini assoluti è l’Irap a pesare di più con un importo procapite di 666 euro.
In Lombardia i contribuenti sono arrivati a 1.262 euro e nel Lazio che toccano 1.232 euro. Sopra i mille euro altre due regioni del Nord: Emilia-Romagna (1.108 euro) e Veneto (1.071). Dall’altro lato della classifica quattro regioni del Mezzogiorno: Basilicata (528 euro), Puglia (548), Calabria (550) e Campania (592). Riduzioni invece riguardano le Marche e l’Abruzzo, dove i contribuenti pagano 43 euro in meno rispetto al 2005, mentre in Puglia il totale dei tributi è più leggero di 10 euro.
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