In particolare, i rappresentanti dell’avvocatura hanno manifestato il timore riguardo il prorompente impatto che il nuovo istituto potrebbe provocare nelle sedi maggiori.
Il presidente del Cnf Guido Alpa ha illustrato le problematiche attuali ostative all’entrata in vigore del nuovo sistema, derivanti da situazione oggettive quali:
- la indisponibilità delle aule presso i tribunali, dove dovrebbero collocarsi gli organismi di conciliazione organizzati dagli Ordini forensi secondo le prescrizioni della legge;
- la carenza di personale e risorse;
- l’esiguo numero a tutt’oggi di conciliatori;
- la difficoltà già riscontrata dagli organismi di conciliazione a dotarsi di copertura assicurativa tanto che qualche grande ordini ha dovuto contattare i lloyds di Londra;
- la ristrettezza dei tempi per organizzare un servizio efficace e utile a tenere testa alla mole di procedimenti attesa.
“Ringraziamo il ministro per l’attenzione con cui ha ascoltato queste problematiche. Alfano ci ha detto che prenderà in esame queste cause oggettive e nei prossimi giorni ci farà conoscere le sue determinazioni”, ha riferito Alpa al termine dell’incontro, aggiungendo che il ministro si è reso disponibile a confrontarsi anche sui progetti in fase di elaborazione sullo smaltimento dell’arretrato.