Crisi o non crisi, gli italiani non rinunciano ai pasti fuori casa

Nonostante la crisi gli italiani non rinunciano ai pasti fuori casa

Nonostante la crisi gli italiani non rinunciano ai pasti fuori casaSecondo i dati di una ricerca Fipe-Confcommercio su ‘Europa al Ristorante‘ presentata al Salone alimentare ‘Sapore’ a RiminiFiera, gli italiani non rinunciano ai pasti fuori casa, negli ultimi dieci anni i consumi sarebbero cresciuti così tanto da far salire l’Italia sul podio europeo (+6,5 miliardi di euro). Quella del nostro Paese sembra una tradizione: la colazione fuori casa, il pranzo in ristorante, la pizza nel weekend sono abitudini alle quali difficilmente possiamo rinunciare. E’ così  che l’Italia passa da 0,44 a 0,50 euro (+13,6%) nella spesa a bar e ristoranti rispetto ad ogni euro speso in consumi alimentari domestici.

Nell’aumento pari a 21 miliardi di euro dei consumi fuori casa in dieci anni secondo la ricerca l’Italia ha contribuito per il 31,6%. Molto di più sono cresciuti in Europa i consumi alimentari in casa, pari a 37 miliardi. La spesa per gli alimentari rimane comunque una fonte di spesa importante: 882 miliardi di euro in Ue, pari al 13,1% della domanda complessiva pari a un quinto del budget complessivo di spesa dei cittadini europei.

Il commento della Fipe: “In definitiva per l’Italia il mercato alimentare fuori casa è stato, è e sarà l’àncora di salvezza per molte imprese della filiera“. D’altronde l’Italia gode di una rete di ristorazione molto sviluppata, sfiora 1,5 milioni di unità (Francia, Italia e Spagna – è insediato poco meno del 50% del totale e l’Italia fa la parte del leone con il 17,1%). Il rischio maggiore è che la corsa al prezzo più basso per vincere la crisi provochi una caduta in termini qualitativi che danneggerebbe l’immagine di un settore fondamentale per il nostro Paese.

M. Z.