Il titolo di studio riprende a servire, aumentano infatti le possibilità di impiego per chi possiede un diploma o una laurea. A questi ultimi sono riservati oltre la metà dei posti disponibili (53,2%). Anche il “tempo indeterminato” sembra un’opportunità fattibile, le imprese contano di proporlo a quasi il 42,5% dei futuri assunti. La professionalità e il know how sono alla base poi del crescente turnover: sono 26 mila gli operai destinati ad essere sostituti da personale più qualificato.
M. Z.
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