1. di riconoscere lo Statuto del contribuente quale normativa di grado superiore a quello delle leggi ordinarie
2. di definire per legge il concetto di abuso del diritto
3. di garantire un corretto e limitato uso dello strumento delle presunzioni
4. di prevedere l’obbligo dell’Ufficio di indicare già in sede di accertamento le prove che lo giustificano, senza che il contenuto dell’atto sia limitato a garantirne la sola legittimità
5. di prevedere l’impossibilità di iniziare un’azione esecutiva sui beni del contribuente prima che intervenga la pronuncia del giudice di primo grado
6. di semplificare il giudizio di ottemperanza al fine di rendere più effettiva ed immediata l’efficacia della sentenza a favore del contribuente vittorioso
7. di garantire effettività all’obbligo per l’amministrazione soccombente di provvedere all’immediato pagamento delle spese di giudizio dopo il deposito della sentenza e l’eventuale rimborso delle somme contestate o già pagate nel corso della procedura
8. di risarcire il danno alla parte soccombente di fronte a comportamenti dilatori o vessatori in sede processuale, analogo al risarcimento per lite temeraria nel processo civile
9. di prevedere la sospensione degli effetti della sentenza di secondo grado in pendenza del ricorso per cassazione, introducendo la norma di diritto positivo che dia attuazione ai principi interpretativi affermati di recente dalla Corte Costituzionale.
Alpa ha inoltre aggiunto: “Negli ultimi anni abbiamo assistito alla frequente disapplicazione delle norme dello Statuto del contribuente, alla diffusa casistica che grava l’onere della prova sul contribuente a vantaggio dell’Amministrazione finanziaria e al ricorso a presunzioni che operano a svantaggio del contribuente, con l’introduzione di metodi accertativi sintetici quali quelli a base degli studi di settore“- ha inoltre ribadito che è sempre più forte – “l’esigenza di rendere concreto anche nella giustizia tributaria il principio del giusto processo inteso nel senso della parità delle posizioni del contribuente e dello Stato dinanzi al terzo giudice imparziale. Maggiore attenzione occorrerà dunque prestare ai profili di incompatibilità, a quelli della effettiva competenza della materia, a quelli della coerente e uniforme applicazione delle norme, specie nel giudizio di Cassazione“.
M.Z.
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