L’entrata in vigore della mediazione obbligatoria sembra essere continua fonte di malumori tra gli avvocati che si sentono così bistrattati a causa dell’introduzione della nuova figura del mediatore civile. Ricordiamo che per divenire mediatore è sufficiente un titolo di laurea breve e la frequentazione di un corso di 50 ore. Troppo poco, secondo il CNF, per poter prendere decisioni o proposte legali delicate come per le materie per cui è prevista la mediaizone obbligatoria.
Il Presidente del CNF, Guido Alpa ha aggiunto: “Ribadiamo la necessità di un intervento legislativo urgente che riporti la disciplina e il sistema complessivo nell’alveo delle garanzie costituzionali”, scandisce Alpa. Le incostituzionalità sono nell’obbligatorietà della composizione della lite, nella mancata previsione dell’assistenza dell’avvocato, nei costi aggiuntivi che si impongono a chi vuole accedere alla giustizia, negli ostacoli che si frappongono al cittadino che voglia adire il giudice naturale, nelle sanzioni a cui sono sottoposte le parti e gli avvocati nelle circostanze previste, nella insufficiente qualificazione dei conciliatori, nella sostanziale preventiva allocazione delle cause ad operatori privati“.
L’inizio dell’anno forense è stato l’occasione per rendere noti alcuni dati importanti: “i procedimenti sopraggiunti nell’anno sono stati 334, con un incremento rispetto all’anno passato (291); quelli relativi a sanzioni deontologiche sono stati 286. Le decisioni pubblicate nel 2010 sono state 215, 92 le sanzioni confermate (nel dettaglio: 15 avvertimento; 26 censura; 46 sospensione esercizio professionale; 9 cancellazione dagli albi; 2 radiazione dagli albi). Esami forensi. Nella sessione 2010 i presenti agli iscritti sono stati 33mila40. Nella sessione 2009, su 34mila481 presenti agli scritti sono stati ammessi agli orali 13mila485 aspiranti avvocati”.
Mirko Zago