Eni cerca di difendere la sua posizione circa la gara di appalto per i ticket di ristorazione

Eni cerca di difendere la sua posizione circa la gara di appalto per i ticket di ristorazione

Eni cerca di difendere la sua posizione circa la gara di appalto per i ticket di ristorazioneLino Stoppani, presidente Fipe, la federazione che difende gli interessi di 250 mila pubblici esercizi italiani risponde alla difesa di Eni relativa alla gara d’appalto per il servizio di ticket di ristorazione dell’azienda avvenuta secondo il principio del massimo ribasso: “nella gara col massimo ribasso a rimetterci saranno proprio gli esercenti che vedranno traslato lo sconto maggiore in una commissione più alta che sarà dovuta sui loro incassi da buono pasto. È evidente che l’Eni sta cercando di fare solo i suoi interessi a danno anche dei suoi dipendenti che troveranno difficoltà a spendere un buono pasto, perché quello stesso buono pasto per l’esercente varrà molto meno del valore indicato sopra. L’Eni non si cura neanche del fatto che i ritardi di pagamento negli appalti pubblici possono favorire quegli appaltatori che per i motivi più vari, magari anche al limite della legalità, non hanno problemi di liquidità“.

Nei giorni scorsi Eni ha cercato di difendere la sua posizione dichiarando che il massimo ribasso  è perfettamente  in linea con il Codice degli appalti, mentre risulta chiaramente che, per ostacolare eventuali scorrettezze o infiltrazioni della criminalità organizzata, nelle gare di appalto per i servizi sostitutivi di mensa – ai sensi dell’art. 285 del regolamento del Codice dei contratti pubblici – è da preferire il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa, salvo motivare dettagliatamente il ricorso al metodo del massimo ribasso.

Eni ha inoltre sostenuto che il metodo del massimo ribasso favorisce la più ampia partecipazione dei concorrenti alla gara, altra cosa che può essere criticata secondo il presidente di Fipe, così come non corrisponderebbe al vero che le condizioni di pagamento e il tasso di interesse applicato per i ritardi di pagamento siano soggetti a libera negoziazione commerciale e che non siano vincolanti. Eni dovrà a questo punto scendere a compromessi trattando con le parti per evitare scontri come il rifiuto dei ticket in questione come già minacciato dagli esercenti.

M.Z.