Nei giorni scorsi Eni ha cercato di difendere la sua posizione dichiarando che il massimo ribasso è perfettamente in linea con il Codice degli appalti, mentre risulta chiaramente che, per ostacolare eventuali scorrettezze o infiltrazioni della criminalità organizzata, nelle gare di appalto per i servizi sostitutivi di mensa – ai sensi dell’art. 285 del regolamento del Codice dei contratti pubblici – è da preferire il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa, salvo motivare dettagliatamente il ricorso al metodo del massimo ribasso.
Eni ha inoltre sostenuto che il metodo del massimo ribasso favorisce la più ampia partecipazione dei concorrenti alla gara, altra cosa che può essere criticata secondo il presidente di Fipe, così come non corrisponderebbe al vero che le condizioni di pagamento e il tasso di interesse applicato per i ritardi di pagamento siano soggetti a libera negoziazione commerciale e che non siano vincolanti. Eni dovrà a questo punto scendere a compromessi trattando con le parti per evitare scontri come il rifiuto dei ticket in questione come già minacciato dagli esercenti.
M.Z.
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