Fnaarc: la Fondazione Enasarco deve essere messa in sicurezza

Fnaarc: la Fondazione Enasarco deve essere messa in sicurezza

Fnaarc: la Fondazione Enasarco deve essere messa in sicurezzaIl 9 maggio scorso presso Ascom Confcommercio Torino, si è svolto un convegno su temi di grande importanza per gli agenti e rappresentanti di commercio: la riforma della Fondazione Enasarco e i nuovi corsi di formazione alla luce della direttiva Bolkestein. Il presidente di Fnaarc Adalberto Corsi ha ricordato: “La messa in sicurezza della nostra Fondazione di previdenza integrativa era ed è un imperativo per la nostra Federazione. Era fondamentale intervenire per garantire il pagamento delle pensioni per un lungo periodo tenuto conto degli obblighi di legge e dell’innalzamento dell’aspettativa di vita”.

Il presidente ha proseguito: Il sacrificio richiesto agli agenti ed alle case mandanti con l’innalzamento delle aliquote contributive è stato necessario. Fnaarc si è battuta affinché l’incremento delle aliquote fosse spalmato in più anni, ed infatti la riforma, che troverà applicazione a partire dal 2012, andrà a regime nel 2020 e la sostenibilità garantita oltre il 2054″.

La legge finanziaria del 2007 ha obbligato le Fondazioni previdenziali di diritto privato, come l’Enasarco, di dotarsi di mezzi propri sufficienti a garantire la sostenibilità per un periodo di 30 anni, con proiezione a 50 anni (la precedente legge richiedeva mezzi propri sufficienti a garantire la sostenibilità per un periodo di 15 anni). La situazione è però critica in quanto mancano sicurezze circa la sostenibilità della Fondazione in vista della nuova legge.

In merito è intervenuto anche il presidente regionale Fnaarc Gino Mattiolo: “con il recepimento della direttiva Bolkestein nell’ordinamento italiano – ha spiegato – è stato chiarito che l’attività dell’agente di commercio può essere avviata solo da persone in possesso di precisi requisiti di scolarità, o professionalità, o di partecipazione ad un corso di formazione, in assenza dei quali le Camere di Commercio non possono iscrivere i richiedenti come agenti di commercio. La direttiva quindi lascia invariati i precedenti requisiti richiesti per lo svolgimento dell’attività, ma elimina il Ruolo Agenti tenuto presso le Camere di Commercio, che costituiva garanzia della professionalità e della moralità dell’agente a tutela della clientela, del preponente e del consumatore finale. Non poteva essere iscritto al Ruolo o ne veniva cancellato, l’agente sottoposto a procedure concorsuali”.