Scaroni sostiene che “In Europa i carburanti sono tassati dal dopoguerra“. Come risultato un cittadino europeo più attento al risparmio di uno statunitense brucia ogni anno 11 barili di petrolio, contro 26 dei cittadini oltreoceano (dove non ci sono accise sui carburanti).
Secondo l’amministratore delegato di Eni, 80 dollari al barile potrebbero rappresentare una cifra ragionevole per permettere una giusta crescita economica, e garantire una buona competitività. Scaroni prosegue con le spiegazioni sugli aumenti (fino a 120 dollari il barile): l’aumento globale del consumo di petrolio (in particolare paesi asiatici), il venir meno di qualche produzione (come in Libia), la speculazione di chi “vive le crisi internazionali come un’opportunità per rialzare i prezzi“.
Mirko Zago
Il Ministero della Salute spiega come conservare correttamente gli alimenti nel frigorifero: latte, carne e…
Lidl annuncia un nuovo Recruiting Day l’11 novembre 2025: una giornata di colloqui in presenza…
Costa solo 34,20 euro l’anno ma colpisce tutti i conti correnti attivi: è l’imposta di…
Arriva dal Giappone il Kakeibo, un metodo tradizionale che aiuta a risparmiare con carta e…
Poste Italiane apre una nuova tornata di assunzioni per novembre: centinaia di posti tra portalettere,…
Notizie per chi ha un mutuo a tasso variabile: la riunione di ottobre della Banca…